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Vado Ligure si colora di blu con le nuove gru

L’arrivo nel porto di Vado Ligure, il 14 giugno scorso, di altre tre colossali gru “di banchina” STS (Ship to shore, da bordo nave a terra), completa la dotazione impiantistica necessaria a garantire l’operatività parziale, programmata per il prossimo 12 dicembre, del terminal Vado Gateway di Apm Terminals. Una prima gru, costruita come le altre dal gruppo cinese ZPMC, era arrivata a dicembre 2018 e in questi mesi ha superato numerosi collaudi, oltre che essere utilizzata per la formazione del personale di manovra.

Il trasporto delle tre gru ha richiesto poco meno di due mesi di navigazione, iniziata a Shanghai il 20 aprile scorso. Caratteristiche principali delle STS sono: oltre 90 metri di altezza, peso di circa 1.800 tonnellate e un braccio in grado di manovrare fino a 23 file di container in senso orizzontale. La portata è di 65 tonnellate in configurazione “twin lift”, potendo sollevare due container contemporaneamente, e di 100 tonnellate in configurazione “al gancio”. Si tratta di equipaggiamenti di ultima generazione, tecnologicamente avanzati, che rispondono ai più elevati standard di mercato. Le dimensioni di queste gru, unite a quelle dei fondali del terminal e a banchine di ben 4,5 metri sopra il livello del mare consentiranno di operare a Vado Ligure navi di ultima generazione (ULCS – Ultra
large container ships).

L’apertura all’esercizio della piattaforma contenitori di Vado Ligure sarà graduale: una prima fase a potenzialità ridotta (circa metà del piazzale e 450 metri di banchina) consentirà comunque di movimentare circa 250 mila teu/anno (a regime la capacità è prevista in 860 mila teu/ anno) anche se si stima che nel 2020, con lavori ancora in corso ed esigenze di messa a punto, il traffico si aggirerà
intorno ai 100 mila teu.

Il progetto operativo del terminal punta su una quota del 40% per la movimentazione dei containers su ferrovia verso l’entroterra (pianura padana e fascia alpina fino al sud della Germania). Per questo il terminal è collegato con una viabilità dedicata al piazzale con tre binari per il carico/scarico di treni, in corso di riadeguamento per le nuove esigenze di traffico. Il raccordo fa capo alla stazione di Vado Zona Industriale, dalla quale un tratto a binario unico della vecchia linea Savona-Ventimiglia raggiunge lo scalo di Savona Parco Doria e poi Savona Mongrifone, da dove si diramano le linee per Genova, per Ceva-Torino e per Acqui Alessandria.

La linea Savona-Genova con futuro accesso al Terzo Valico per il passaggio più agevole verso la pianura è oggetto di iniziative rivolte ad inserire nel Contratto di Programma Stato-RFI i lavori di adeguamento delle gallerie almeno alla “sagoma C45”, indispensabile per poter inviare i containers su carri predisposti per il trasporto dei semirimorchi. Sarebbe, ha sottolineato Apm Terminals Vado, un buon modello di integrazione dei porti del Sistema del Mar Ligure Occidentale e di utilizzazione ottimale del Terzo Valico, anche a fronte delle ristrettezze delle aree che condizionano l’esercizio ferroviario negli scali di Genova. Anche sulla linea per Torino c’è però interesse per attivare collegamenti con il centro intermodale di Torino Orbassano (SITO) e il terminal previsto a Mondovì, utilizzando, per superare le criticità delle linee, dei carri ribassati o addirittura dei treni progettati ad hoc.

Proseguono intanto i lavori dei nuovi varchi portuali, in fase di avanzata costruzione nel retroporto, al confine con le aree di Molo 8.44. L’accesso al terminal avverrà attraverso ben 14 corsie reversibili ad alto contenuto di automazione tra cui l’implementazione di un sistema di appuntamenti denominato “Truck Appointment System” che sarà integrato con il Terminal Operating System e sarà finalizzato a rendere più fluido il transito dei tir ed a diminuire drasticamente i tempi di attesa. I trasportatori che arriveranno al “gate” di accesso al porto avranno già precedentemente annunciato il loro arrivo e ricevuto conferma da parte del terminal attraverso un’interfaccia web collegata ai sistemi informatici. Arrivati in porto, attraverseranno un lettore ottico (OCR) che sarà in grado di riconoscere il trasportatore grazie alla targa del mezzo ed al codice numerico del contenitore.

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