Continua a crescere nelle aziende edili savonesi la richiesta di manodopera dotata di competenze professionali di qualità e formata sulla cultura della sicurezza, che possa far fronte anche alla necessità stringente di un ricambio generazionale. Il 7% degli operai attualmente impiegati nelle aziende edili savonesi ha più di 60 anni: si tratta quindi di almeno 250 lavoratori che nel giro di pochi anni dovranno essere sostituiti. È anche per rispondere a queste esigenze del comparto che ANCE Savona ed Ente Sistema Edilizia Formazione e Sicurezza Savona rinnovano l’impegno a organizzare nuovi percorsi di formazione professionale per l’inserimento lavorativo nel settore dell’edilizia rivolti a giovani migranti e richiedenti asilo.
Positivi gli esiti del primo corso, avviato nell’ambito del Consiglio territoriale per l’immigrazione e promosso dalla Prefettura di Savona, parti sociali e associazioni del terzo settore, che lo scorso autunno ha coinvolto 14 giovani in 130 ore di formazione, tra alfabetizzazione in lingua italiana, norme di sicurezza sul lavoro e avviamento al mestiere di muratore. Al termine del corso, 8 sono stati avviati a un tirocinio di due mesi in azienda – 2 dei quali già prorogati a 6 mesi e 1 con concrete possibilità di assunzione – mentre altri 3 saranno inseriti in stage a partire da luglio, a seguito del percorso di studi presso il CPIA per il conseguimento della III Media.
“Siamo profondamente convinti che questo tipo di iniziativa faccia bene a tutti: alle aziende del nostro comparto, che hanno sempre più bisogno di immissione di nuove energie, ai giovani a cui diamo opportunità concrete di inserimento lavorativo, e in ultima analisi al tessuto sociale ed economico del nostro territorio. Per questo dobbiamo essere tutti compatti nel perseguirle – commenta Massimo Baccino, presidente di ANCE Savona. –. Noi facciamo la nostra parte, ma abbiamo bisogno di collaborazione, in primis dalle associazioni del terzo settore, che gestiscono i centri di accoglienza e possono indirizzarci i potenziali allievi, ma anche da parte delle istituzioni, come Regione Liguria, con cui stiamo dialogando in funzione della possibilità di accedere a finanziamenti pubblici”.
“Per ESE Savona le iniziative dedicate all’inserimento lavorativo dei giovani migranti e richiedenti asilo è un’ulteriore conferma della volontà di essere importante punto di riferimento territoriale nella formazione e nella crescita, umana e professionale, delle figure che gravitano nel settore edile – spiega Alberto Formento, presidente di Ente Sistema Edilizia Formazione e Sicurezza Savona. – Il nostro impegno è costruire professionalità al servizio delle imprese che puntano al futuro, mettendo sempre al primo posto sicurezza e competenza, per una formazione mirata alla sostenibilità del settore edile e lo sviluppo sociale del territorio”.
Le iniziative di formazione rientrano fra le iniziative previste dal protocollo nazionale per l’inserimento di migranti e richiedenti asilo nel settore edile, siglato nel maggio 2022 dal Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Associazione Nazionale Costruttori Edili e organizzazioni sindacali di settore. Con la Prefettura di Savona – in qualità di capofila del partenariato formato in sinergia con Università degli Studi di Genova, Fondazione L’Ancora e Cooperativa Sociale Agorà, nell’ambito del progetto FAMI n. 551 “Cultura inclusiva” – sono in corso approfondimenti finalizzati a consentire la prosecuzione della predetta attività formativa, al precipuo fine di consolidare buone prassi, volte ad offrire strumenti operativi per l’integrazione dei migranti vulnerabili attraverso lo svolgimento di attività formative a loro riservate con l’obiettivo di aprire proficui sbocchi lavorativi nel settore dell’edilizia.