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Qualità, eventi, web. Gli ingredienti di Roberta Milano per rilanciare il turismo

Migliorare l’offerta turistica con un prodotto di qualità, investire sugli eventi, puntare sulla innovazione nella comunicazione, sulle nuove tecnologie e sui social network. Ma anche lavorare sulla nostra mentalità e costruire una vera vocazione all’accoglienza. Sono solo alcuni degli ingredenti della ricetta per rilanciare il settore secondo Roberta Milano, docente ed esperta di web marketing, nonché componente – selezionata dal Ministro alla Cultura e al Turismo Dario Franceschini – del Laboratorio per il turismo digitale, iniziativa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che ha il compito di attuare una strategia digitale per il turismo.

Una voce autorevole, che offre alcuni spunti di riflessione sul prodotto-Liguria. Una regione che si è basata per lungo tempo sul turismo balneare, e che dovrebbe ripensare la propria offerta, così da non essere più dipendente dalle condizioni meteorologiche.

“È necessario offrire nuove occasioni per attirare turisti, costruire un prodotto che sia allettante a prescindere dal meteo”, afferma la docente. Questo, attraverso più attenzione alla qualità, a cominciare dagli eventi. “Bisogna investire sugli eventi. Si pensi all’esempio di una città come Londra: tutti noi, chi prima o chi dopo, l’ha già visitata. L’obiettivo non è stimolare la prima visita, ma il ritorno. Sul sito web della città, si trovano appuntamenti di alto livello, a conferma che le cose vengono fatte secondo una certa logica, e che c’è una strategia dietro”.

Fondamentale, in questo senso, il coordinamento tra gli enti.

“Spesso, sul piano locale, non c’è una condivisione provinciale o regionale degli eventi. Così alle volte capita di trovarsi con due o più iniziative interessanti in comuni limitrofi, che finiscono con il farsi concorrenza da soli. Basterebbe un semplice file Excel condiviso, per evitare sovrapposizioni. E nel complesso, lavorare per offrire un pacchetto che dia una serie di atività alternative che rendano il territorio attraente, tutto l’anno”.

Ma gli ostacoli principali non sono esclusivamente legati all’offerta turistica.

“Dobbiamo abbandonare la famigerata mentalità della ‘torta di riso’”, aggiunge Roberta Milano. Una mentalità, quella della (in)ospitalità ligure, resa celebre anche sui media nazionali, ancora piuttosto resistente. “Continuano ad arrivare segnalazioni, di turisti provenienti da tutta Italia, e ciò si nota anche nelle recensioni online e pubbliche, dove viene evidenziato un modo di fare scontroso e inospitale da parte di operatori, commercianti, esercenti, ma anche orari limitati, e altre problematiche. La Liguria deve dimostrarsi accogliente: il turismo è una vocazione, e i turisti non sono polli da spennare. Ciò è in parte legato alla memoria storica, imprenditorialmente parlando, dei tempi in cui vi era un eccesso di domanda rispetto all’offerta. Oggi non è più così: rischiamo che i turisti scelgano altre mete per le loro vacanze – e la Liguria non è in competizione con la riviera romagnola, ma con Sharm El Sheik, la Croazia e altre mete che offrono lo stesso prodotto, se non sappiamo differenziarlo. Occorre fare un serio ragionamento: non bisogna stravolgere il modo di lavorare, ma almeno porsi il problema, che è reale e sentito”.

Di grande attualità, le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e da Internet.

“Si può e si deve investire sul web, settore che crea posti di lavoro. Si tratta di investimenti con costi minori rispetto ad altri percorsi promozionali, che richiedono prima di tutto costanza, e la presenza di persone qualificate, per dare valore a ciò che si fa. Oggi, la presenza nella comunicazione non può più essere scissa tra l’online e l’offline”, nota l’esperta.

Qualcosa inizia a muoversi, anche in provincia di Savona.

“Sul territorio, ci sono strutture che hanno cominciato a gravitare intorno a questi temi, in termini di ricaduta conoscitiva, quando si è svolto il Master di Marketing e Webmarketing al campus di Savona, con docenti da tutta Italia. In quell’occasione, si è iniziato a seminare. Qualcuno si è rimboccato le maniche. Oggi, per esempio, l’Hotel Bacco di Pietra Ligure è finalista nazionale agli ‘Hospitality Social Awards’ nella categoria Twitter. Un altro esempio, il ristorante La Sporcacciona di Savona e il vicino Mare Hotel: si trovano con la spiaggia nel centro di Savona, che non è paragonabile alle Cinque Terre. Ciò nonostante, con il web come alleato, con una politica di comunicazione, sperimentazioni, investimenti, hanno trovato la possibilità di crescere. E in un momento in cui tutto il settore è in crisi e in decremento, loro sono in crescita, grazie a innovazione e qualità,”.

Se avesse la bacchetta magica, e la possibilità di ridisegnare la attrattività e la strategia turistica della Liguria, Roberta Milano opterebbe per la direzione del de-marketing, ovvero un atteggiamento che mette la qualità davanti a tutto, quantità compresa.

“La Liguria è bellissima. Non deve attuare una politica di confronto con realtà come riviera romagnola o altri prodotti indifferenziati, ma alzare la qualità, e anche i prezzi. È obiettivamente improponibile pensare ad alti numeri: quando hai spiagge piene di persone che si portano il pranzo da casa, le ricadute sul territorio sono basse. Bisogna piuttosto puntare su numeri inferiori e qualità del servizio superiore, per trasformare la Liguria in un gioiellino di qualità, vivibile”.

Una qualità della vita diffusa e accogliente, un po’ come indicato dal patron di Slow Food Carlo Petrini, secondo il quale il turismo deve partire dai cittadini residenti, con la cura verso la terra che abitano. E i turisti, arrivano di conseguenza.

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