Preoccupazione di ANCE Savona riguardo alla cosiddetta norma “spalmacrediti”, approvata dal Senato nell’ambito delle modifiche al Decreto Legge Superbonus (DL 39/2024). Tra le novità previste dagli emendamenti del Governo, la ripartizione obbligatoria in 10 anni delle detrazioni relative alle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 e relative al Superbonus, Bonus barriere architettoniche e Sismabonus – valida solo per l’utilizzo diretto in dichiarazione dei redditi dei suddetti, mentre non riguarda l’utilizzo dei crediti d’imposta derivanti da cessione o da sconto in fattura.
Previsto inoltre dal 2025 il divieto per le banche di compensare con contributi previdenziali e assistenziali i crediti d’imposta legati ai bonus. Introdotti anche i controlli dei Comuni su tutti gli interventi rientranti nel Superbonus. Dal 2028 al 2033 verrà infine ridotto al 30% il bonus ristrutturazioni.
“Ad allarmarci è in particolare l’impatto che avrà sul settore delle costruzioni la retroattività, seppur limitata, dell’obbligo di ripartizione decennale, con conseguenze rilevanti su tutti i lavori già avviati o iniziati a partire dal 1° gennaio 2024” spiega Massimo Baccino, presidente di ANCE Savona.
“Ad essere colpite saranno così diverse dimensioni della gestione delle imprese edili, come liquidità e flussi di cassa, progetti e investimenti futuri, compensazioni e investimenti, fino ad arrivare a costi aggiuntivi legati a maggiori controlli e adempimenti. Non possiamo che esprimere il nostro disappunto per il mancato coinvolgimento delle associazioni di categoria nella definizione di norme così impattanti per il nostro settore e le nostre aziende”.