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Porto di Savona, Miazza: “Traffici positivi. Dal 2020, nell’elenco Porti Core dell’UE”

Nel corso dell’ultimo Comitato portuale di Savona – Vado Ligure, che ieri ha approvato il bilancio preventivo per il 2016 e il programma degli interventi da attuare nel triennio 2016 – 2018, il presidente dell’Autorità Portuale Gian Luigi Miazza ha colto l’occasione per fare un sintetico “bilancio” anche dell’economia portuale. Nonostante il perdurare di una fase economica non favorevole, nel corso dei primi 9 mesi del 2015, il sistema economico portuale savonese ha mostrato una tendenza positiva con una lieve crescita a livello complessivo (+1,5%) trainato dal settore delle merci convenzionali, dal comparto ro-ro e dal settore passeggeri. Sulla base di questa tendenza, l’Authority prevede nel 2015 un volume complessivo di traffici sostanzialmente in linea con quello del 2014 (intorno ai 12 milioni di tonnellate) anzi una probabile crescita anche nel settore dei contenitori che potrebbe attestarsi tra il 4 e il 5%.

“Tra il 2017 e il 2018- ha spiegato Miazza- la tendenza positiva si farà più consistente, grazie all’entrata in funzione del nuovo terminal di Vado Ligure, elemento strategico di sviluppo economico ed occupazionale. Gli interventi previsti nel Piano operativo triennale arrivano alla somma complessiva di 150 milioni e sono una parte consistente degli 800 milioni di opere che concretamente sono in corso di realizzazione nei due bacini portuali di Savona e Vado Ligure sia per parte pubblica che per mano degli operatori privati. Quanto si sta costruendo a Savona e Vado risponde alle linee strategiche riconosciute a livello nazionale e in sede governativa per lo sviluppo dei traffici e della competitività dei porti italiani nei confronti degli scali del Nord Europa”.

“Savona esclusa dall’elenco dei porti CORE dall’Unione Europea secondo parametri fissati anni fa, potrà recuperare il gap attuale già dalla fine del 2018 e con circa il 50% dei nuovi traffici generati dalla piattaforma arriverà a consuntivare i numeri necessari ad ottenere la definizione di Porto CORE, che previo benestare del Ministero competente, permetterà all’UE di aggiornare, dopo il 2020, l’elenco dei porti CORE europei . Conseguentemente l’Autorità portuale di Savona potrà attingere ai finanziamenti europei per sviluppare logistica e trasporti intermodali”.

“Nel corso del 2015 si è conclusa l’operazione di acquisizione delle quote azionarie della società per l’Interporto di Vado , portando la partecipazione di Autorità portuale dall’8% al 72%. L’acquisto della partecipazione – sottolinea Miazza – rappresenta una scelta fondamentale, che consentirà di dare piena operatività alla piattaforma multifunzionale di Vado in fase di costruzione. Nelle aree VIO, è previsto l’insediamento di un terminal intermodale dotato di un sistema di accesso al porto e di un nodo ferroviario autonomo che consentirà un miglioramento della ripartizione modale dei traffici sulla rete europea e quindi lo spostamento dei container da e verso le aree collocate lungo gli assi di collegamento ai mercati di destinazione delle merci, arrivando a movimentare, a regime, circa il 40% dei volumi su ferro”.

VIO (Interporto di Vado Ligure), è l’unica struttura logistica riconosciuta CORE in Liguria a livello comunitario essendo inserito fra i terminal intermodali della struttura centrale della rete transeuropea di trasporto, con la possibilità di accedere ai fondi europei per lo sviluppo dei sistemi di trasporto e a contributi pubblici, con la conseguente possibilità di recuperare parte delle risorse destinabili agli investimenti da effettuare.

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