“Temiamo questa riforma, in particolare temiamo il fatto che fino a oggi non siano state consultate le autonomie locali, gli operatori di settore, neanche le autorità portuali presenti”.

A parlare è Edoardo Rixi, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria. Il quale, in visita a Savona, fa il punto sulla proposta di riforma dei porti promossa dal governo. Un progetto che l’esponente della Giunta Toti, ai microfoni di SVolta.net, critica fortemente.

“Si vedrà, credo ci siano margini di miglioramento: mi auguro che ci sia una riforma veramente innovativa, che possa consentire ai nostri porti di battere la concorrenza straniera, perché oggi quello che sta facendo il nostro Paese è fare ingrassare i porti francesci e quelli tedeschi”.

Per Rixi, la riforma è “partita da un presupposto sbagliato, quello della governance”,

“mentre doveva partire da un’analisi di quelli che sono i fattori positivi e negativi della portualità italiana. Alcune autorità portuali come quelle liguri, in particolare Savona e La Spezia, negli ultimi anni hanno saputo intercettare traffici, hanno saputo essere assolutamente flessibili”.

Il sistema portuale italiano presenta molte problematiche, evidenzia l’amministratore regionale.

“Ci sono dei problemi di carattere sistemico del sistema portuale italiano, e sono state le mancanze di scelte, in particolare il fatto delle risorse, che non venivano date ai porti più capaci, ma venivano date a pioggia ai porti su tutti i territori per una questione probabilmente legata anche alla politica. Credo che questo la nuova riforma non lo cambi: non esiste una vera e propria autonomia da parte dei porti in materia finanziaria, non esiste neanche una certezza che vengano utilizzate le stesse regole in tutti i porti, cosa che oggi non succede, e non vengono neanche individuate quelle strutture di carattere societario ed economico che avrebbero consentito al porto, come ai porti del nord, di intercettare e fidelizzare i mercati di riferimento”.