“Come Regione Liguria abbiamo presentato un documento in cui diciamo la nostra in merito al Piano strategico nazionale su portualità e logistica del Governo. Abbiamo sottolineato le nostre perplessità perché, allo stato attuale, non ci sembra che metta a disposizione gli strumenti necessari per superare la dimensione locale dei mercati di riferimento del sistema portuale italiano, consentendo a quei porti geograficamente adatti alla competizione internazionale, come l’arco ligure e Trieste, di traguardare i mercati contendibili. Il mantenimento di un quadro normativo identico per i porti a vocazione regionale e per quelli a potenziale vocazione internazionale ne è la palese dimostrazione. In sintesi il Piano sembra essere migliorativo per la competizione tra i porti nazionali, ma non ne migliora la complessiva competitività sul fronte internazionale”.
Ad affermarlo è l’assessore regionale ai Porti e Logistica Edoardo Rixi. Sul Piano strategico nazionale in materia di Portualità e Logistica, Rixi sottolinea che
“la previsione di utilizzare il Piano quale ‘architrave della politica di coesione e della crescita del Mezzogiorno’ mal si combina con la necessità che il sistema logistico sia al servizio dei distretti industriali del Paese che vedono concentrato in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia e Toscana oltre l’80% della propria capacità manifatturiera”.
“È indispensabile procedere alla creazione di un nuovo modello di governance attraverso un più ampio e approfondito confronto con gli stakeholders – conclude Rixi – occorre coinvolgere di più gli operatori: un Piano strategico non riguarda solo il piano istituzionale ma anche e soprattutto il mercato”.