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Piaggio Aerospace, Renzi: “Dobbiamo scrivere la storia”

Da Lindbergh a Saint-Exupery, per arrivare alla Piaggio Aerospace di Villanova. Un ampio discorso, quello tenuto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella sua visita allo stabilimento villanovese di Piaggio.

“Cari lavoratori, è molto difficile trovare le parole giuste  quando ci si trova di fronte a degli straordinari strumenti di sfida al cielo come questi aerei viene in mente una vasta letteratura. Chi di noi ha amato grandi interpreti del passato non può non pensare ad esempio a Lindberg o Antoine de Saint-Exupery, o alle tante persone che con i propri aerei hanno solcato i cieli, ma anche le anime di ciascuno di noi. Un grande pilota dell’aeropostale una volta ha detto: ‘Abbiamo fatto tutti i calcoli, l’impresa non sta in piedi. Ora non resta che realizzarla… perché noi lo faremo”, ha affermato.

“In Piaggio hanno sempre avuto voglia di futuro mentre in Italia fa paura, si sta con il freno a mano tirato, nonostante la crisi il risparmio aumenta. Siccome c’è la crisi cresce la paura ed i risparmi non sono mai cresciuti in modo così elevato perché il futuro ha smesso di essere un’opportunità, sembra qualcosa da cui difendersi”, ha aggiunto il Premier.

Matteo Renzi ha ricordato come il 2006 fu “un anno magico, quando la situazione sembra finita, cotta” ma poi, “anche per la capacità dei lavoratori di insistere”, l’azienda è ripartita e oggi “è un’azienda all’avanguardia”. Piaggio Aerospace è una “storia da raccontare”, era un’azienda che sembrava “cotta, finita” ma “è ripartita, la gente di Piaggio non ha mai avuto paura del futuro”, ha detto il premier.

“Guai a pensare che si possa fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro. È giusto avere idee diverse, è giusto e bello confrontarsi ma guai a pensare di fare del mondo del lavoro il terreno dello scontro. Quando si sta un un’azienda ci lega qualcosa di più che lo stipendio, ma l’idea di appartenere a una storia”, ha evidenziato.

“Dobbiamo smettere di pensare che il tempo che ci riguarda è il passato”, ha notato ancora Renzi. “È il futuro, il paese è pieno di esperienze di assoluta eccellenza che è in grado di togliersi di dosso la paura, la muffa, l’idea che la rassegnazione la vinca. La storia si studia, certo, ma si deve scrivere”.

“Siamo in un momento straordinariamente delicato e importante. L’Italia e il mondo intero vivono pagine delicate. La nostra relazione di amicizia con gli Emirati Arabi Uniti non nasce semplicemente dal fatto che Mubadala è nel capitale di Piaggio o che Etihad è nel capitale di Alitalia o da tante occasioni di investimento che ci sono e ci saranno. Ma nasce da un’idea profonda di condivisione politica e geopolitica di quello che sta avvenendo nel mondo e in particolare nel Mediterraneo”.

“Oggi si inaugura una fabbrica, è bellissimo, ma la fabbrica più grande che si inaugura oggi è il nostro desiderio di non accontentarci di fare le comparse, di essere ai margini del mondo. Noi rappresentiamo la storia di un Paese che ha scritto pagine meravigliose ma che è convinto che la pagina più bella debba ancora arrivare e ci saranno dei rischi da correre li correremo”. ha concluso il Presidente del Consiglio.

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