Nel secondo trimestre 2015 i saldi tra iscrizioni e cessazioni di imprese liguri giovanili, femminili straniere risultano positivi: a fronte di una situazione occupazionale ancora incerta (l’ultimo dato nazionale di giugno sul tasso di disoccupazione registra un aumento su base annua dello 0,3%), si cerca di reagire alla crisi trovando forme alternative di occupazione, come l’avvio di un’attività imprenditoriale. Lo evidenzia un recente report di UnionCamere Liguria.
Basti pensare che oltre il 75% delle iscrizioni in queste tipologie di imprese riguardano ditte individuali, con punte dell’87,1% per le imprese straniere.
Nel panorama nazionale, la Liguria si posiziona al 2° posto per tasso di imprenditorialità straniera, subito dopo la Toscana, mentre per quanto riguarda le imprese “rosa” si colloca al 14° posto e per le imprese giovanili al 16°.
Dall’analisi settoriale si evince che l’imprenditoria giovanile sceglie di cimentarsi prevalentemente nel comparto edile, seppur in contrazione rispetto allo stesso trimestre del 2014 (-6,1% le imprese attive), seguito dal commercio (+1,0%) e dalle attività turistiche (+4,0%). L’ imprenditoria femminile preferisce aprire attività commerciali (in lieve flessione, -2,3%), servizi di alloggio e ristorazione (+1,1%) e attività agricole (-4,5%).
Per quanto riguarda, infine, l’imprenditoria straniera sono le costruzioni il settore prevalentemente scelto per avviare un’attività (+3,5% rispetto al 2014), seguite dal commercio (+7,1%) e dalle attività turistiche (+9,4%). Tra le persone registrate la nazionalità più numerosa è quella albanese (il 14,5% degli stranieri), seguita da quella marocchina (12,7%).
Gli addetti delle imprese giovanili, riferiti al 1° trimestre 2015, ammontano a 20.874 unità e rappresentano il 4,9% del totale degli addetti; rispetto allo stesso periodo del 2012, quando si è registrato il picco più alto con 25.564 addetti, il calo è stato pari al 18,3%. Riduzione più consistente per gli addetti delle imprese femminili, sempre tra il 2012 e il 2015, pari al 22%: a marzo 2015 ammontano a 71.867 unità e rappresentano il 16,8% del totale degli addetti.
Le imprese straniere sono le uniche che, nell’arco di tempo considerato, hanno visto gradualmente crescere il numero di addetti, a parte una lieve flessione nel 2013: tra il 2011 e il 2015 sono cresciuti del 28,6% raggiungendo quota 25.772 (il 6% del totale degli addetti).
In provincia di Savona saldi positivi per le imprese giovanili, femminili e straniere, rispettivamente +105, +29 e +67 unità: rispetto al 2014 solo le imprese “rosa” hanno accusato una lieve flessione.
L’incidenza % delle imprese giovanili e femminili si è leggermente ridimensionata nel corso del quinquennio considerato, mentre le imprese straniere hanno raggiunto quasi il 10% del totale delle imprese attive nel territorio provinciale: l’Albania è il paese estero di origine più presente sul territorio (il 30,3% del totale degli stranieri), quasi interamente occupato nel settore edile.
Anche in provincia di Savona gli imprenditori stranieri si concentrano nel settore edile (il 53,5%), segue il commercio (23,4%); stese scelte per le imprese giovanili mentre le imprese femminili si concentrano nelle attività commerciali (28,9%) e in quelle agricole e turistiche ( 17,4% in entrambi i casi).
Analogo trend di Imperia per gli addetti nella provincia di Savona: tra il 2012 e il 2015 le imprese giovanili “perdono” 1.383 addetti, le imprese femminili più di 4mila e le imprese straniere solo 10, ma in graduale recupero a partire dal 2013.