Immagini clamorose, almeno per un porto come Savona. Ma quello è un colpo d’occhio che già da solo evidenzia l’efficacia dello scalo. Al Terminal Auto della Torretta in una mattina di inizio autunno noti 800 Maserati, una accanto all’altra, coperte da un telone protettivo e ordinate al millimetro. Sono dirette prevalentemente ai mercati asiatici e medio orientali. La loro disposizione che anticipa l’approdo sulla nave segue rigide disposizioni.
“Facciamo imbarchi di questa portata 4 volte al mese, per noi il cliente Maserati è diventato davvero importante. Qui lavorano 28 persone in modo diretto più gli addetti della Compagnia Portuale” spiega Giorgio Blanco, presidente del Terminal savonese.
La speranza è quella che presto, Maserati, possa conquistare anche il mercato americano. Tuttavia l’attività giornaliera qui guarda pure alle utilitarie. Al piano superiore si mostrano le vetture a marchio Renault destinate direttamente ai concessionari e comunque con numeri in crescita nonostante la generale criticità dei consumi. A pochi metri dalla banchina, poi, i rotabili diretti verso la Spagna. È la cronaca di un centro operativo che risponde alla crisi risponde con vitalità ed efficienza. La dimostrazione concreta del piccolo e bello sta sui moli del ponente ligure.
“L’attualità parla di accorpamento con Genova, noi faremo di tutto per evitarlo. Savona è uno scalo leggero, produttivo e caratterizzato da una grande collaborazione. Non si vede perché bisogna cambiare” prosegue Blanco. Assieme al presidente c’è Milena Guarino, altro riferimento del Terminal Savona Auto: “Ogni giorno è una sfida, ma vogliamo continuare a crescere. Tra i progetti in cantiere per la nostra struttura anche la costruzione di un ulteriore multipiano proprio per agevolare il marchio Maserati”.