Il presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Savona, Angelo Berlangieri, fa il punto sull’andamento dell’economia, del turismo e delle grandi opere comprensoriali al giro di boa di questo 2023. Prosegue la “battaglia” degli industriali per dare forma al nuovo e innovativo assetto infrastrutturale della provincia.
Presidente, quale la sfida dell’autunno?
“Sviluppo industriale dell’Area di Crisi Complessa, ovvero, quel perimetro economico che interessa 21 comuni savonesi dalla costa di Vado Ligure fino alla Valbormida. La sottoscrizione al nuovo finanziamento dell’accordo di programma per l’attuazione del progetto di riconversione e riqualificazione delle imprese è stato accolto come l’occasione per completare quelle proposte progettuali di cornice. Approda nel Savonese un investimento da 50 milioni di euro complessivi, tra Ministero e Regione, per strutturare la filiera produttiva. L’accordo include il coinvolgimento del Ministero delle Infrastrutture sugli investimenti integrativi di sviluppo della rete infrastrutturale”.
E la battaglia per le infrastrutture?
“Se parliamo di occupazione, dobbiamo anche parlare di adeguamento all’aumento dei flussi su strada e su ferrovia. L’Area di Crisi Complessa va sostenuta con infrastrutture di rete per la diffusione del 5G e servizi di allaccio elettrico per togliere dall’isolamento alcune aree valbormidesi ancora in sofferenza. La crescita economica non può prescindere da collegamenti stradali, portuali o digitali”.
L’azione pressing dell’Unione Industriali su quali arterie sarà concentrata?
“Tra le priorità abbiamo il raccordo autostradale A10-A6 all’altezza del casello di Savona, la variante sulla A6, tra Savona e Altare per eliminare i tratti più antichi che rallentano e rendono poco sicura la strada. Inoltre, la bretella di collegamento dell’A6 alla A26 verso Predosa e gli ammodernamenti del trasporto ferroviario in direzione Piemonte via Mondovì-Cuneo verso Torino e Alessandria. Interventi che, oltre a favorire l’industria del comprensorio, aiuterebbero a mobilitare merci su gomma e ferro in modo rapido verso tutto il Nord Italia e l’Europa, supportando uno dei sistemi portuali, quello di Savona-Vado, tra i più competitivi del Paese. Altrettanto importante per l’indotto produttivo è intendere l’area savonese come un territorio su cui investire nello sviluppo e nella ricerca di energie rinnovabili”.
L’ultima estate ha coinciso con le polemiche legate al rigassificatore di Vado Ligure.
“Troverà sede al largo della cittadina e sarà un elemento transitorio, sebbene centrale, per arrivare a nuove soluzioni. Savona deve essere protagonista del futuro dell’Italia”.
Quale il giudizio sul turismo?
“La prospettiva resta quella di sbloccare l’offerta per tutto l’anno, puntando sull’attrattiva dell’outdoor che tanto piace agli stranieri. In questo 2023 è evidente come inflazione e competizione con l’estero stiano portando ad allungare la stagione verso l’autunno. Nella provincia di Savona turismo e industria possono coesistere in armonia, questo dovrebbe incentivare ancora di più gli enti alla programmazione di investimenti per tirare fuori la Liguria dal suo torpore infrastrutturale”.