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Le aziende del Savonese non si arrendono ai danni del maltempo

Caparbietà. È quella la parola d’ordine. Ostinazione cocciuta, secondo la definizione del vocabolario Treccani. In questo caso, quella che i savonesi dimostrano nei confronti delle avversità meteorologiche e in contrasto alle conseguenze, purtroppo, sempre più frequenti. Il termine viene utilizzato anche da Mattia Noberasco, amministratore delegato della Noberasco Spa, azienda leader a livello internazionale nel settore alimentare nonché eccellenza ligure e italiana.

L’ex presidente del Gruppo Giovani Industriali della Provincia di Savona definisce in questo modo l’atteggiamento degli abitanti della provincia di Savona nell’affrontare l’ondata novembrina del maltempo che ha colpito il territorio. “La vera fortuna della nostra azienda e della nostra terra sono le persone, che hanno una caparbietà unica ed eccezionale, difficile da incontrare altrove. A questo ci aggrappiamo per resistere e andare avanti” afferma l’amministratore delegato di uno dei marchi più noti in Italia e nel mondo nel mercato della frutta secca e disidratata,azienda che crea occupazione per oltre 250 unità e che lavora, oltre ai confini italiani, pure in 30 paesi dentro e fuori dai confini europei.

Le forti precipitazioni che si sono scagliate sulla Liguria, con conseguenti allagamenti, frane e interruzioni ai collegamenti, non hanno risparmiato la Val Bormida, salita agli onori delle cronache di tutto il continente peril crollo del viadotto autostradale tra Savona e Altare. Una vallata in cui Noberasco, negli ultimi anni, ha investito e trasferito il proprio stabilimento che trova sede operativa a Carcare. La continua e costante fragilità dei collegamenti, oggi, rende ancora più difficile l’arrivo delle materie prime, il trasporto di prodotti e l’arrivo stesso dei dipendenti sul posto di lavoro. “Lo stabilimento non ha avuto danni, ma abbiamo fatto fronte a una situazione non facile, con turni continui, 24 ore su 24”, dichiara Mattia Noberasco. La sintesi: auto e trasporti speciali, alle volte su strade secondarie, per raggiungere la sede dell’azienda, oltre al ripristino degli uffici di Albenga, per evitare ulteriori disagi a chi proviene dalla riviera.

Un’emergenza che si aggiunge a criticità già esistenti da tempo. Da qui il grido di allarme di Mattia Noberasco al mondo della politica: “La misura è ormai colma da anni. Non so cosa debba ancora succedere prima di mettere mano seriamente e in maniera risolutiva alla viabilità che collega la Liguria a territori confinanti come Lombardia, Piemonte e Francia. Abbiamo nelle vicinanze due tra i porti più importanti d’Europa ed è incredibile che, negli ultimi decenni, non si sia riusciti a costruire collegamenti per agevolare le aziende. Quando esistono le infrastrutture e il supporto necessario, le imprese liguri hanno sempre registrato ottime performance”.

Ma alla domanda su eventuali ripensamenti per aver scelto la Valbormida, la provincia di Savona, la Liguria per investire e creare occupazione, nonostante le molte offerte da altri territori, Mattia Noberasco non ha neppure un attimo di esitazione: “No, nessun rimpianto. Siamo una famiglia che fa impresa qui da più di 100 anni. Crediamo fortemente nella scelta che abbiamo fatto e crediamo fortemente nelle potenzialità della nostra terra”. Tuttavia, il giovane dirigente ammette: “Sarebbe bello assistere a un cambio di passo da parte di tutti, per far vedere quanto vale la Liguria”. Battaglia da ostinazione cocciuta. O meglio, caparbietà.

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