“Occorre far leva su un’azione, finalmente solida, della politica e delle istituzioni per dare al comparto del mare le risposte di cui ha bisogno”. Riferimento, gli obiettivi non più rinviabili che i protagonisti della portualità savonese chiedono a quella che sarà la nuova governance dell’Autorità di Sistema. Si tratta di necessità manifestate con un’unica voce anche al vice ministro alle infrastrutture, Edoardo Rixi, in occasione dell’incontro genovese alla presenza di tutti gli operatori del Sistema Genova-Savona-Vado.
La sintesi del momento giunge da Santi Casciano, amministratore delegato di Vado Gateway: “Non c’è dubbio che l’ultimo anno sia stato complicato, serve un’accelerazione per uscire dallo stato di impasse dei mesi più recenti in assenza di un presidente titolare. Dalla Diga di Vado, seconda fase, al rifacimento della viabilità di ultimo miglio, fino alla parte ferroviaria, questi temi restano di assoluta priorità per il nostro scalo”. Concetti esposti a Savona&Impresa, anche, da Gerardo Ghiliotto, presidente Unione Utenti del Porto e da Giorgio Blanco, presidente del Terminal Operators dell’Unione Industriali e, appunto, esposti con determinazione e soprattutto con voce unica in sede genovese. L’ampia sostanza: “È possibile che molte prospettive cambino a seguito dell’imminente riforma, ciò nonostante, le esigenze e aspettative della Comunità Portuale e delle istituzioni locali rimangono vive, a prescindere da chi sia l’interlocutore. Ci aspettiamo, nel breve, una garanzia di continuità nella direzione di scalo per il tempo necessario al pieno consolidamento della nuova governance, ma anche un organico dell’AdSP adeguato alle esigenze dello stesso scalo nelle funzioni tecnica ed amministrativo-gestionale. Chiediamo autonomia decisionale locale nell’analisi e necessità della definizione degli interventi, maggiore responsabilità della verifica e attuazione dei progetti. In sostanza, una partecipazione al processo di messa a disposizione delle risorse economiche. In riferimento agli interventi emergenziali, la rimessa in funzione della banchina 33 e il ripristino della sede dell’Autorità di Sistema Portuale dove sarebbe doveroso un ricordo del compianto presidente Rino Canavese per l’impegno profuso sulle nostre banchine. Sul tema del completamento delle opere infrastrutturali, l’attenzione va posta all’accordo di programma per Vado Ligure, con relativa attuazione degli interventi ancora mancanti come la sistemazione delle aree e la viabilità retroportuale Vado”.
“Tutt’altro che secondaria, poi, un’accelerazione sugli interventi previsti nel DPSS e che sono oggi raccolti nella bozza di PRPS: su Savona, la nuova darsena (tasca), la razionalizzazione degli accosti e spazi operativi (cassoni Molo Boselli), l’accessibilità portuale, ultimo miglio connessioni stradali con tunnel sub-portuale; su Vado Ligure, la fase 2 della Diga foranea, la darsena dei servizi tecnico-nautici, le aree e la viabilità retroportuale (casello di Bossarino, aree logistiche, viabilità ultimo miglio), assset intangibili quali digitalizzazione, le aree buffer, il pieno riconoscimento anche per le aree portuali e non solo retroportuali della ZLS, il completamento e la realizzazione di una Comunità Energetica, ossia, Green Ports. Non possiamo dimenticare gli interventi periportuali e le infrastrutture connesse anche al traffico portuale non necessariamente di competenza Adsp: l’Aurelia Bis con il completamento del primo lotto e la sua prosecuzione fino al casello di Savona, il Casello di Bossarino e le aree sosta mezzi pesanti attrezzate, la Predosa Mare – bretella indispensabile per sgravare traffico leggero e pesante che alleggerirebbe la pressione sempre maggiore sul nodo autostradale costiero, il futuro delle funivie e la modalità ferro complementare alla gomma per connettere il porto con il retroporto naturale nelle aree della Valbormida oltre che nell’ottica di una forte connessione con le aree dell’alessandrino”.