“Il mio piatto preferito dello chef Ricchebuono? La palamita in un’ostia di pane appena scottata. Cottura di grande semplicità accompagnata da un’idea geniale, emulsione di olio extravergine e bottarga, per fare la maionese con le uova di pesce”.
Le parole sono di Matteo Ravera, dal 2005 titolare dell’Hotel e Ristorante “Il Vescovado” di Noli, ex Palazzo Vescovile oggi diventato struttura ricettiva di altissima qualità, appartenente alla categoria delle “residenze d’epoca”.
“La residenza d’epoca è una struttura che, oltre a offrire i servizi essenziali alberghieri, offre anche dei valori che potremmo definire immateriali, ma che si colgono varcando la porta delle dimore”, spiega Ravera. “I valori storici, culturali, tradizionali e di costume che queste strutture conservano nella loro memoria e che non sfuggono al cliente sensibile al territorio, all’ambiente, al rivivere la storia dei luoghi”.
Da qui, l’idea di creare un club di sei strutture di eccellenza – cinque nel ponente ligure, una in provincia di Genova – chiamate “Fascinating Resorts Riviera”, un realtà che ha ottenuto anche il riconoscimento ufficiale da parte della Regione Liguria, con un atto di Giunta nel 2012.
“Vorremmo diventare un club molto più ampio, accogliendo anche altre dimore. Le nostre sono strutture che vivono intimamente con il territorio, e sentono il bisogno che si investa su di esso. Il nostro cliente è sensibile a tutto quello che può offrire l’ambiente che lo circonda: è un cliente che vuole camminare nel territorio, che vuole percorrerlo in bicicletta, vivere i momenti di scoperta storica. Quest’altra Liguria, oggi, deve essere sempre più riscoperta e valorizzata, anche per dare più forza a quelli che i tecnici e gli esperti del settore chiamano clienti di “transizione”, nel passaggio tra un turismo di destinazione e un turismo di motivazione”.
Oltre alla cucina di qualità del ristorante, con lo Chef Giuseppe Ricchebuono con la sua brigata di cucina e il Sommelier Pier Mattia Ravera, già premiati con una stella e tre forchette rosse nella Guida Michelin nel 2014 e alla perenne ricerca della massima valorizzazione enogastronomica, Il Vescovado presenta otto stanze (“altamente personalizzate, una diversa dall’altra”), in una dimora storica d’altri tempi, di fronte all’orizzonte marino di Capo Noli, fra il Castello del monte Ursino e uno dei tratti più suggestivi della Riviera ligure. In occasione del decimo anno di attività, il titolare prova a tracciare un bilancio.
“Sono stati dieci anni di impegno, ma anche di crescita. Per il futuro, naturalmente mi immagino uno scenario economico-sociale che possa essere migliore di quello degli ultimi anni, sperando in una crescita del Paese. Ho intenzione di continuare a investire sulla qualità, soprattutto umana, dei miei collaboratori. Ho la fortuna di avere un figlio che ha deciso di continuare a fare questa attività: lo sta facendo con molto impegno, guarda avanti e già questo per me è un traguardo fondamentale”.
La stagione estiva 2015 è stata molto positiva, spiega Ravera, ma è necessario potenziare il turismo, differenziando l’offerta. Puntando sull’inverno e, soprattutto, sui giovani.
“La stagione ha goduto di una continuità climatica che l’anno scorso non abbiamo potuto registrare: la Liguria ha dato il meglio di sé”, nota il titolare. “Probabilmente, dovremmo pensare a come investire le risorse. Provocatoriamente: potremmo rinunciare a qualche investimento effimero di una sera d’estate per provare a mettere insieme risorse importanti, per creare delle strutture che possano attrarre anche d’inverno le persone che vogliono soggiornare nel nostro territorio. In altre regioni è stato fatto, credo che si possa ragionare tutti insieme su questa eventualità. Dovremmo attivare di più e meglio le risorse storico-culturali che abbiamo, e possibilmente vedere se riusciamo a creare qualcosa di nuovo, che si rivolga soprattutto al mondo giovanile, anche per qualche vacanza breve, ma che possa renderlo nuovamente conquistato dalla Liguria”.