“La richiesta delle imprese attive sul territorio, già oggi, risulta superiore al numero di diplomati che, ogni anno, l’Istituto Patetta di Cairo Montenotte riesce a formare. Quella scuola rappresenta un fondamentale bacino d’eccellenza per avviare al mondo del lavoro decine di ragazzi dell’entroterra savonese. Non possiamo permetterci alcun depauperamento, anzi dobbiamo investire sui talenti del domani che qui trovano adeguata preparazione”. Lo dice Caterina Sambin, coordinatrice della sezione Valbormida per l’Unione Industriali della Provincia di Savona.
Il riferimento va alla recente ipotesi di accorpare l’Istituto Patetta e il liceo Calasanzio all’interno del processo di dimensionamento che porterà a una diminuzione delle istituzioni scolastiche su tutto il territorio nazionale a partire dal prossimo triennio: “Ci uniamo alla preoccupazione già espressa dagli insegnanti di quella scuola che, per noi, imprenditori rappresenta un fondamentale supporto in riferimento al personale delle aziende presenti in valle. Chi ha ideato questa proposta dimostra di non conoscere il territorio dimenticando, poi, che il Patetta è già il frutto dell’aggregazione di ITCG Patetta, IP Da Vinci, ITIS Ferraris, pertanto, ha subito prima di altri un importante e faticoso processo di dimensionamento. L’Istituto comprende, oggi, tre tipologie di percorsi quali tecnico economico, tecnico tecnologico e professionale. L’accorpamento risulta proposta irricevibile perché creerebbe insormontabili difficoltà logistiche e gestionali con ripercussioni sulla qualità del servizio per tutta l’utenza, ancora una volta, a discapito della Valle Bormida”.
Una posizione sottolineata, anche, da Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Savona: “In un momento di grande difficoltà da parte delle aziende nel reperimento di forze umane qualificate, una simile mossa risulta inconcepibile. Il Patetta è un vanto per l’entroterra e l’intera economia del Savonese. La nostra associazione è impegnata, da tempo, per il suo potenziamento all’interno di una proficua collaborazione con gli insegnanti. Non possiamo accettare un simile disegno. Ogni azione calata dall’alto, senza confronto, risulta inadeguata. In questo caso, siamo davanti a una visione che penalizzerebbe in modo ingiustificabile la Valle Bormida”.