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I Giovani per la Scienza e il nuovo esperimento della “casa-fungo” di Segno

”I giovani hanno un potenziale di entusiasmo che non deve essere frustrato”. Questa frase, tratta dalla mail del fisico Cristoforo Benvenuti del CERN di Ginevra inviata al presidente della Associazione Giovani per la Scienza, Bianca Ferrari, si riferisce all’entusiasmo con cui i giovani soci trattano la scienza.

Cosa unisce il professore Benvenuti, fisico e studioso di fama mondiale, inventore del vuoto ultra-spinto, utilizzato al CERN per il funzionamento degli acceleratori di particelle e l’associazione dei Giovani per la scienza? Proprio questa tecnica di ultra vuoto è stata applicata dal professor Benvenuti a un pannello termico, che è stato usato per ricoprire l’aeroporto di Ginevra e verrà ora sperimentata a Segno, frazione di Vado Ligure (Savona) nella particolare “casa- fungo” costruita dal Signor Vittorio Schincaglia, il quale assisterà i giovani nel monitorare e studiare un pannello donato dallo stesso Benvenuti.

I risultati raccolti dai Giovani per la Scienza verranno portati al CERN in un incontro col fisico Benvenuti nel mese di marzo, viaggio organizzato grazie al sostegno della Fondazione De Mari e dell’Unione Industriali di Savona. La passione e la curiosità di questo cultore di fisica applicata e innovativo costruttore del CERN hanno attirato l’attenzione della Facoltà di Ingegneria del Campus di Savona e dei “Giovani per la scienza”.

Perciò il giorno 3 Ottobre l’associazione si è ritrovata a Segno, in collaborazione con il signor Schincaglia e i rappresentanti dell’ingegneria del Campus Universitario di Savona, per illustrare e sperimentare questo innovativo progetto a basso impatto ambientale e alto rendimento.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sono questi pannelli: sono basati sulle tecnologie dell’ultra vuoto sviluppate al CERN di Ginevra per gli acceleratori di particelle. Questa nuova generazione di pannelli solari termici è il frutto dei collegamenti tra CERN e Industria per lo sviluppo e l’applicazione pratica di nuove tecnologie emerse nel campo della fisica, come ha detto Benvenuti

“I pannelli sono nati da tecnologie del vuoto e sono stati sviluppati per scopi di fisica fondamentale, cioè per la ricerca di base, ed è molto gratificante vederli oggi utilizzati per applicazioni delle energie rinnovabili”.

La tecnologia dell’ultra vuoto consente alle camere di calore dei pannelli un isolamento al massimo livello, andando a ridurre la dispersione di calore. I pannelli sono anche in grado di catturare l’energia prodotta dalla luce diffusa in modo più efficiente rispetto ai tradizionali.
Ogni pannello ha una “pompa getter” che produce l’ultra vuoto. Il getter significa “assorbente” in lingua inglese. Si tratta solitamente di contenitori piccoli ad anello riempiti con metalli che hanno un’ossidazione molto veloce. Quando nell’ambiente da utilizzare è stato fatto il massimo vuoto possibile e il tutto è stato sigillato, il getter viene riscaldato a temperatura elevata provocando così l’evaporazione del metallo, che reagisce con qualsiasi gas residuo e cade formando un deposito metallico di colore argenteo alla base, aumentandone così notevolmente lo stato di vuoto. Il vuoto ultra-spinto permette di raggiungere un isolamento termico eccezionale, riducendo le perdite di calore e migliorando l’efficienza dei pannelli.

Ancora una volta, la collaborazione tra realtà diverse, ma tutte aperte ai giovani, se è rivelata vincente: basta “non frustrare l’entusiasmo” dei ragazzi per avere delle risposte sorprendenti. Parola di Giorgio Crepaldi, Giulia Frumento, Greta Amorelli, soci dei “Giovani per la Scienza”.

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