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Guglielmelli (UISV): “Abbiamo le forze per risollevarci”

Un doppio biennio fatto di impegno e di soddisfazioni. È il bilancio di Elio Guglielmelli alla guida dell’Unione Industriali della Provincia di Savona. Un presidente entrato in carica nel 2013 e che ha visto rinnovata la fiducia due anni più tardi così come prevedeva uno statuto oggi modificato:

“Attualmente le regole sono cambiate e il mandato è direttamente quadriennale” spiega Guglielmelli con uno sguardo alle stagioni che si è lasciato alle spalle e già con la prospettiva del passaggio di testimone previsto entro la prossima estate. “Lascio un’Unione più forte di quella che ho trovato. Davanti a una crisi così deflagrante può sembrare un paradosso, ma per gli imprenditori è stata una palestra straordinaria e oggi chi ha traghettato questo periodo conta opportunità concrete per ripartire con solidità”.

Già presidente della sezione edili dell’Unione Industriali di Savona, settore tra i più bersagliati dalle difficoltà economiche dell’ultimo lustro, Elio Guglielmelli parla del suo incarico con grande riconoscenza verso chi l’ha supportato:

“Una straordinaria esperienza che mi ha consentito di imparare molto, di uscire dall’ambito provinciale nel quale sono cresciuto, ampliando le mie competenze. A Savona ho trovato una struttura efficiente sempre in grado di supportare l’azione della presidenza. Consiglierei un percorso di questa caratura a chiunque perché consente di comprendere meglio l’economia reale del territorio, ma soprattutto apre a un confronto tra le differenti anime”.

Ecco, appunto. Oggi come sta l’industria savonese? Il numero uno degli industriali avvia la sua analisi dalla dichiarazione dell’area di crisi complessa.

“La nuova fase per il nostro territorio deve ripartire da qui. Siamo riusciti a vedere una luce in fondo al tunnel con perdite importanti in termini occupazionali, ma grazie alla responsabilità generale, le gravi tensioni non hanno degenerato sul fronte dell’ordine pubblico. Ciò nonostante è indispensabile il massimo impegno per recuperare i posti di lavoro persi e consolidare un sistema produttivo che ha saputo superare ostacoli e difficoltà di ogni genere”.

Siamo oltre il giro di boa?

“Le aziende hanno l’opportunità di mettere in campo potenzialità che in molti casi sono già presenti. Le priorità riguardano il completamento della piattaforma contenitori di Vado Ligure, nonché le aree disponibili in Val Bormida e le zone industriali dismesse, non solo quelle del post carbone. Dobbiamo riuscirci in tempi non infiniti e dobbiamo farlo con l’aiuto della politica. L’avvio del 2017 fa intravedere una timida ripresa anche se non ancora decisiva. Resto, però, abbastanza ottimista”.

Stesso sentimento anche per il suo settore, quello edile?

“Per la prima volta in questi mesi si è fermato il numero di chiusure delle imprese con conseguente perdita dei posti di lavoro che ormai pareva inarrestabile. Questa provincia ha perso il 50% delle realtà attive e i valori pre-crisi non potranno essere più raggiunti. Tuttavia, se lo Stato e la politica più in generale permettessero con nuove opportunità il recupero e l’efficientamento dell’enorme patrimonio immobiliare esistente allora si aprirebbe un mercato davvero ampio in cui l’offerta di occupazione sarebbe moltiplicata rispetto ai valori attuali”.

Già, la politica. Ha avuto l’impressione d’essere lasciato solo durante il quadriennio trascorso all’Unione Industriali
di Savona?

“No, talvolta però hai la sensazione che le istanze dei tuoi colleghi imprenditori non siano comprese fino in fondo da chi è al vertice delle istituzioni. Il primo ostacolo continua a essere rappresentato dalla burocrazia. Indipendentemente dal colore, ai politici serve avvicinarsi ai problemi economici consolidando il confronto sui temi legati all’industria durante tutto il periodo del mandato elettorale”.

Il pensiero conclusivo è rivolto al successore. Davanti alla richiesta di consigli, Elio Guglielmelli non ha esitazioni:

“Importante ascoltare chi vive quotidianamente l’Unione, consultare chi ha esperienza all’interno della struttura interna e non sottovalutare un rapporto tra Savona e Genova sul fronte portuale, ancora tutto da costruire”.

(da Savona&Impresa n. 1 / 2017)

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