Oltre trecento partecipanti, tra studenti e professori provenienti dagli istituti superiori del savonese, per l’edizione 2019 di Orientagiovani, organizzata dall’Unione degli Industriali della provincia di Savona nella Fortezza del Priamar. Una giornata non solo per far conoscere le aziende ai giovani, ma anche e soprattutto per insegnare ai ragazzi quali sono le competenze essenziali che queste aziende cercano per entrare nel mondo del lavoro.
L’evento è stato introdotto e coordinato da Agata Gualco, Presidente del Gruppo Giovani dell’Industria di Savona: il programma dell’iniziativa ha visto i saluti di Doriana Rodino, assessore Cultura, Musei, Promozione turistica, Campus Universitario, Politiche Giovanili e Pari opportunità del Comune di Savona, di Alessandro Clavarino, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Savona e di Giuseppe Scarrone – Dirigente sede territoriale di Savona Alfa Liguria – Agenzia Regionale per il lavoro, la formazione e l’accreditamento, seguiti dagli interventi di: Luca Tassinari – Direttore del personale di Continental Brakes Italy S.p.A.; Stefania Milano – HR Business Partner e Roberta Rabone – Head of HR di APM Terminals Vado Ligure S.p.A.; Luca Costelli – HR Manager e Elisa Marraffa – Training & Development Specialist di Bitron S.p.A.; Federica Modugno – HR Manager Italy & Spain di Infineum Italia S.r.l.; Mattia Noberasco – Amministratore Delegato di Noberasco S.p.A.; Raffaella Novaro – HR Generalist del Gruppo Orsero; Elena Benetti – Responsabile del personale dello stabilimento di Carcare di Verallia Italia S.p.A..; attorno alle 11.30, spazio alle domande dei presenti, per arrivare infine alla conclusione dell’incontro.
“Il comparto manifatturiero e industriale savonese oltre a quello della logistica, pensiamo alla piattaforma di Vado che è passata da 27 a 220 dipendenti e arriverà almeno a 300 entro fine 2020, è l’unico che è cresciuto e che ha occupato più di 6mila nuove persone all’interno della filiera. Al giorno d’oggi sono ricercate sempre di più le competenze tecniche, essenziali per il futuro non solo ai livelli più alti (programmazione informatica e progettazione ingegneristica ad esempio), ma anche a quelli più bassi: ormai è normale trovare i robot nella aziende che fanno il lavoro che una volta svolgevano operai, mentre quello che fanno i tecnici oggi è collaborare e ‘parlare’ con macchine e computer”, ha dichiarato Alessandro Berta, direttore UISV.