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Formento (ANCE): “Fronte comune per battere la crisi”

Occorre costituire gli Stati Generali dell’edilizia. È la formula che mette in campo il territorio di Savona e provincia per contrastare la crisi dilagante del settore. La proposta giunge da Alberto Formento, neo presidente della sezione edili dell’Unione Industriali. Cinquant’anni, architetto, già presidente dell’Ente Scuola Edile di Savona, è titolare dell’impresa “Formento Filippo Carlo srl” di Finale Ligure, con venticinque dipendenti: un’azienda familiare che è attiva dal 1959 nel settore del restauro monumentale. Fondata da Filippo Formento e da sua moglie Paola, ora è condotta dai figli Alberto ed Elena.

Quali le priorità per l’associazione?

“Il momento è molto difficile e la conferma è giunta anche da Ance nazionale. Non ci sono segnali incoraggianti, almeno nel breve periodo. È per questo motivo che riteniamo fondamentale compattare il settore e presentarci uniti davanti alle istituzioni. Realtà come la nostra scontano gli stessi problemi delle imprese associate a Cna o Confartigianato. Insieme con i sindacati proviamo a fare un fronte comune proponendo le nostre idee al mondo della politica, in primis all’amministrazione appena rinnovata alla guida della città di Savona”.

Avete incontrato il sindaco Ilaria Caprioglio in campagna elettorale, quali sono le vostre speranze?

“C’è bisogno di una spinta significativa da parte del governo. Tuttavia sul piano locale sarebbe importante dialogare per creare i presupposti utili a migliorare le nostre città. A Savona e non solo le occasioni sarebbero molteplici. Tuttavia, gli imprenditori della nostra categoria vogliono scrollarsi l’etichetta che ci dipinge tutti come cementificatori. Se vogliamo rendere più belli i contesti urbani possiamo riuscirci soltanto compiendo interventi, ma non per forza con l’uso di nuovo cemento. Penso all’efficientamento energetico, ma anche alla possibilità di rendere sostenibili vecchi edifici presenti nei centri storici. Operazioni che i proprietari prendono in considerazione solo in presenza di agevolazioni. Chiediamo semplicemente che ci mettano alla prova, questa provincia vanta grandi competenze”.

Dunque, la richiesta forte pare indirizzata al governo.

“Ovviamente. C’è bisogno che il mercato riparta e questo può avvenire soltanto con commesse pubbliche oggi quasi azzerate. Serve velocità di decisione, burocrazia snella e chiarezza nelle regole. Dopo il varo del Codice degli Appalti è necessario che la legge sia fatta rispettare. È inaccettabile avere una frammentazione del mercato edilizio come sta succedendo oggi con il proliferare di micro imprese che non danno risposte di qualità e spesso sono protagoniste di gravi incidenti per il mancato rispetto delle regole. Casi ripetuti anche a Savona durante l’ultima primavera. Inoltre, va regolamentato con urgenza anche l’uso del voucher in edilizia”.

A Savona opera anche la Scuola Edile. Oggi che sbocchi può trovare un giovane che frequenta quella struttura?

“La Scuola Edile rappresenta un vanto di questa provincia. Ai giovani raccomandiamo alta specializzazione, non per forza attraverso figure teoriche. C’è bisogno di figure con grande manualità e professionalità, simili profili potranno acquisire un’occupazione in ogni epoca. È poi importante ragionare sull’evoluzione del mercato e oggi il campo legato al settore energetico pare quello con le maggiori premesse di sviluppo”.

(anche su Savona & Impresa n. 2 / 2016)

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