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Salute e sicurezza dei lavoratori all’estero. Corso di aggiornamento per ASPP/RSPP, Dirigenti sicurezza. Valido aggiornamento Ingegneri (D.P.R. 137/2012)
9 Marzo 2015
La globalizzazione e l’allargamento dei mercati hanno incrementato l’esigenza delle imprese italiane di lavorare oltre i confini nazionali, con la conseguente necessità di operare in maniera più o meno stabile e per un tempo più o meno lungo con un certo numero di lavoratori all’estero. Ne deriva il bisogno di avere a disposizione strumenti preventivi standardizzati con obblighi di tutela dei lavoratori per i rischi negli ambienti di lavoro precedentemente non codificati.
I contratti che regolano l’attività dei lavoratori italiani all’estero sono giuridicamente diversi in relazione alle diverse modalità temporali e organizzative previste dalla legislazione, comportando la necessità di applicare, a tutela degli stessi, in particolare della loro salute e sicurezza, diversi provvedimenti normativi nazionali, nonché direttive e regolamenti dell’Unione Europea, talvolta integrate o surrogate da convenzioni internazionali, non potendo, inoltre, dimenticare che, nei confronti di paesi extracomunitari con una sensibilità culturale diversa da quella dei paesi UE, raramente sono state stipulati convenzioni o accordi internazionali su queste tematiche.
A fronte di questo quadro generale, occorre, dunque, analizzare nel dettaglio le fattispecie contrattuali inerenti il lavoro all’estero e per ognuna di esse bisogna analizzare la normativa applicabile in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, si dovranno analizzare i seguenti rapporti:
– rapporti a transnazionalità originaria;
– rapporti a transnazionalità acquisita (trasferta, trasferimento, distacco).
Una volta identificati i contratti e la normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro applicabile, occorre analizzare, all’interno del trattamento previdenziale, la disciplina dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, tenendo conto che essa varia in relazione alle caratteristiche contrattuali e al Paese estero dove si svolge l’attività lavorativa, con evidenti ricadute sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Infine, poiché non è specificamente prevista una normativa che regolamenti in maniera univoca e chiara né la valutazione dei rischi né la sorveglianza sanitaria dei lavoratori dipendenti da aziende italiane che operano all’estero. Il D.Lgs. n. 81/2008 non prevede, infatti, particolari misure di tutela per i lavoratori all’estero. Ne consegue che il SPP e medico competente, per quanto di conoscenza e necessità, dovranno approfondire queste tematiche, necessarie per svolgere responsabilmente i loro compiti/obblighi nei confronti di un gruppo di lavoratori sempre più numeroso e con caratteristiche contrattuali molto eterogenee, anche al fine di effettuare, consapevolmente e correttamente, valutazione rischi e sorveglianza sanitaria nei casi previsti e necessari.
In Italia e nel mondo occidentale riaffiorano malattie dimenticate: Malaria, Sifilide, Colera, Tubercolosi, Poliomielite; ad esse si aggiungono le NTDS (Neglected Tropical Diseases), che non interessano i paesi ricchi, ma colpiscono oltre un miliardo di persone al mondo, infettati da una o più di queste malattie, nell’era della globalizzazione molto pericolose.
Il problema non riguarda più solo i paesi poveri ma si estende, sempre per effetto della globalizzazione, anche ai paesi cosiddetti ricchi costretti ad affrontare malattie che sembravano debellate.
Nel mondo ogni anno viaggia più di un miliardo di persone; gli italiani che viaggiano all’estero sono stimati in circa 18 milioni.
Il 10% dei viaggiatori visita paesi tropicali e subtropicali, con condizioni igienico sanitarie, abitudini alimentari, clima e stili di vita ben diversi dal modello occidentale. Alcuni numeri su cui riflettere: su 100.000 viaggiatori in un paese in via di sviluppo per mese di soggiorno 50.000 manifestano disturbi nel corso del viaggio, 8.000 ricorrono al medico, 5.000 saranno costretti a letto, 1.100 saranno limitati nelle attività, 300 saranno ricoverati nel corso del viaggio o a casa, 50 rimpatriati per ragioni sanitarie ed 1 morirà.
Lo scopo del viaggio è il turismo, visita a parenti e amici, viaggi di lavoro, ricerca/studio e motivi religiosi.
I “lavoratori all’estero”operano spesso in aree remote, con alto rischio di contrarre una malattia infettiva. In questo caso il Medico Competente diviene la figura di primo riferimento per l’adozione di misure preventive attraverso la formazione e l’informazione e l’organizzazione di campagne vaccinali.
Prima della partenza è importante fornire al lavoratore tutte le informazioni atte a prevenire un cospicuo numero di patologie, anche perché i vaccini non costituiscono un sostituto dei comportamenti prudenziali.
Il corso comporta il riconoscimento di n. 7 CFP validi per l’aggiornamento della competenza professionale degli Ingegneri ai sensi del DPR 137/2012
Programma•Il Regolamento CE n. 593/2008.
•I rapporti di lavoro a transnazionalità originaria: la l. n. 398/1987, il procedimento di autorizzazione al lavoro all’estero.
•I rapporti di lavoro a transnazionalità acquisita: trasferta, trasferimento, distacco.
•Tutela della salute e della sicurezza: Il ruolo della medicina dei viaggi; le malattie emergenti nei viaggiatori; le malattie a trasmissione sessuale; la malaria; ebola
•Tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali dei lavoratori all’estero.
•La valutazione dei rischi espositivi dei lavoratori italiani all’estero.
•Tutela della salute e della sicurezza: Il ruolo della medicina dei viaggi; le malattie emergenti nei viaggiatori; le malattie a trasmissione sessuale; la malaria; ebola
•La sorveglianza sanitaria dei lavoratori italiani all’estero:La promozione della salute; Gli interventi di formazione: le principali norme igieniche; le caratteristiche dei vaccini; la dotazione farmacologica; le procedure di primo soccorso; informazioni specifiche sulla sede del viaggio; La Visita medica preventiva; La visita medica periodica: gli accertamenti integrativi in funzione della destinazione; la profilassi e il calendario vaccinale: informazioni generali sulle vaccinazioni
•La rilevanza in Italia dei reati commessi all’estero (in particolare, le norme del codice penale sull’individuazione del luogo di commissione del reato e sulla rilevanza delle sentenze straniere)
Destinatari
Responsabili e Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione, Dirigenti sicurezza, Responsabili Ufficio Personale, Consulenti ed altre figure con responsabilità di sicurezza e salute