Entro il prossimo 10 aprile sarà resa pubblica dall’ENEA la decisione sul sito che ospiterà l’infrastruttura di ricerca sulla fusione nucleare DTT (Divertor Tokamak Test) che prevede investimenti per 500 milioni di euro. Lo ha stabilito il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia nella riunione del 28 febbraio sulla base delle comunicazioni ricevute dalla “Commissione per la valutazione delle proposte e la formazione della graduatoria” che sta visitando i siti candidati e vagliando la documentazione pervenuta.
Il termine è stato fissato tenendo conto del fatto che all’ENEA sono state inviate ben nove proposte da parte di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna con un sito in tandem con la Toscana, Lazio, Liguria (con due siti), Piemonte, Puglia e Veneto e che occorre valutare la rispondenza ai requisiti del bando quali l’estensione dell’area, la compatibilità con il piano regolatore urbanistico, le certificazioni ambientali, la presenza di infrastrutture ed aree industriali e le eventuali sinergie.
“Una partecipazione così ampia e qualificata è motivo di grande soddisfazione, così come lo è il fatto che questa infrastruttura venga realizzata in Italia, con anche fondi europei, a conferma e riconoscimento dell’eccellenza della ricerca nazionale nel campo della fusione”, sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa. “Per garantire una scelta che massimizzi i benefici non solo per l’ENEA, ma per tutto il Paese, nella Commissione sono state coinvolte personalità altamente qualificate, in grado di assicurare una scelta basata su criteri oggettivi e di massima trasparenza, principio cardine di tutto il processo”, conclude Testa.
La Commissione è presieduta dall’ing. Alessandro Ortis, ex direttore generale del Ministero dell’Industria, già presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e vicepresidente dei Regolatori europei; gli altri membri sono: il direttore del dipartimento “Fusione” dell’ENEA, ing. Aldo Pizzuto, il responsabile scientifico del progetto DTT, dott. Flavio Crisanti, il responsabile “Sviluppo Ingegneria” del Consorzio RFX, ing. Roberto Piovan e i responsabili della direzione “Amministrazione” dell’ENEA, ing. Giuseppe Pica, e delle divisioni ENEA “Tecnologie per la Fusione”, dott. Giuseppe Gabriele Mazzitelli, e “Infrastrutture”, ing. Marco Citterio.
Un progetto di grande rilievo
La Divertor Tokamak Test facility (DTT) è uno dei progetti di ricerca scientifica e tecnologica più ambiziosi nell’ambito della produzione di energia da fusione nucleare, con ricadute di grande rilievo a livello italiano ed europeo.
L’investimento previsto è di circa 500 milioni di euro di fondi privati e pubblici dei quali, ad oggi, circa 60 milioni già decisi da EUROfusion, 40 milioni di euro del Miur e altri 40 impegnati dal Mise a partire dal 2019.
Ideata dall’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e alcune prestigiose università, la DTT prevede il coinvolgimento di oltre 1500 persone direttamente e nell’indotto per realizzare una macchina in grado di fornire risposte ad alcune delle maggiori problematiche della fusione: la gestione dei grandi flussi di potenza prodotti dal plasma combustibile e i materiali a prova di temperature elevatissime.
Uno dei due siti candidati da Regione Liguria è quello di Ferrania, Cairo Montenotte (Savona), nell’area di crisi industriale complessa di Savona – Val Bormida, all’interno del grande compendio industriale ex 3M oggi di proprietà di Ferrania Technologies S.p.A. in Liquidazione che ha dato disponibilità a Regione Liguria a cedere sino a 9 ettari di terreno industriale greenfield pronti per l’immediata realizzazione di tutti le infrastrutture e gli impianti necessari al funzionamento della grande macchina sperimentale oltre a fabbricati storici destinati ad accogliere uffici, laboratori e servizi per i ricercatori ed i visitatori.
Si tratta di una grande sfida per il paese e per il nostro territorio, per creare occupazione, riqualificare il tessuto industriale con enormi ricadute scientifiche, tecnologiche ed economiche. Un’occasione unica per l’ambiente e per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Una grande chance per la formazione e l’impiego dei giovani.