Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Savona, interviene sulla querelle delle elezioni provinciali, con un appello alle forze in campo.
“La stella polare del sistema Confindustriale nelle relazioni con le istituzioni politiche è rappresentata da autonomia e apartiticità: l’associazione non tifa per nessuno, ma sta solo dalla parte dell’interesse del paese e del sistema produttivo. Con questo approccio, alla luce delle schermaglie sul rinnovo della presidenza della provincia di Savona, sono necessarie alcune considerazioni di metodo e non di merito”, afferma Berlangieri.
“Con la riforma Del Rio, le province sono diventate enti di secondo livello a elezione indiretta, con consiglieri e presidenti non eletti direttamente dai cittadini, ma indirettamente tramite sindaci e consiglieri comunali. La dialettica politica pertanto, spesso divisiva, non dovrebbe trovare spazio: la provincia dovrebbe essere luogo dove si compongono trasversalmente istanze territoriali per una gestione amministrativa ottimale di importanti aspetti quali viabilità provinciale, trasporto pubblico locale, gestione integrata dei rifiuti e delle acque, ecc.; a questa considerazione di carattere generale, valida per tutte le province italiane, se ne aggiunge una propria per Savona, ovvero il deficit di rappresentanza politico-istituzionale che raggiunto il minimo storico con le elezioni politiche dello scorso settembre. Deficit che dovrebbe indurre a una visione di coesione e trasversalità per poter rappresentare con maggiore forza le istanze d’interesse del nostro territorio nelle competenti sedi regionali e nazionali”, spiega ancora.
“Alla luce di questi elementi oggettivi, è opportuno auspicare che le forze politiche prendano in considerazione una composizione trasversale, territorialmente e politicamente, volta a dare al territorio della provincia di Savona una rappresentanza la più coesa e unitaria possibile nel rinnovo della presidenza. Rinunciando tutti a qualcosa, per il bene di tutti. Arrivare deboli e divisi alla partenza potrebbe essere un’ennesima sconfitta per un territorio che già sconta un deficit di rappresentanza politica. Un’ipotesi da scongiurare, auspicando invece una straordinaria vittoria, non solo per il buon funzionamento dell’ente, ma per tutto il sistema socio-economico provinciale”, conclude il presidente Uisv.