I dati di traffico del Sistema a fine ottobre 2018, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziano gli effetti negativi indotti dal crollo del ponte Morandi che, nel complesso, hanno determinato un rallentamento nel trend di crescita, seppure con dinamiche differenti rispetto ai segmenti in cui si articola l’offerta portuale complessiva
In particolare, per quanto concerne il traffico containerizzato, dopo una crescita a due cifre nel passaggio tra il 2016 e il 2017 (+14,4%), il dato a tutto ottobre 2018 registra -0,8% in termini di tonnellate e +0,4% relativamente al numero di TEU movimentati. A questo proposito è opportuno sottolineare come, da un approfondimento effettuato sui dati di traffico relativi al trimestre agosto-ottobre 2018, la contrazione della movimentazione dei container, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si attesti su una percentuale pari al -9%.
Una simile rilevazione si inserisce in un trend annuale che, pur scontando un tasso di crescita fino a luglio intorno al 3,6% (comunque su percentuali più basse rispetto all’anno precedente), avrebbe determinato un risultato senz’altro positivo al termine dell’esercizio in corso.
Con riferimento ad altre categorie merceologiche (merci convenzionali che includono i traffici di rotabili), il risultato è complessivamente positivo (+7,6%) pur con una differenziazione dello stesso tra Genova (+4,5%) e Savona (+14,5%).
Rispetto al traffico commerciale, la vocazione dello scalo savonese nella movimentazione di rinfuse in termini di volumi (+15,8% per circa 2,4 milioni di tonnellate), ha più che compensato le variazioni negative riscontrate nello scalo di Genova (-10%). Anche in questo caso, il dato relativo al periodo ante crollo del ponte Morandi avrebbe evidenziato una contrazione molto più limitata (-2%).
Ultima componente rilevante in termini di volumi è rappresentata dal traffico di oli minerali, che pur facendo registrare una lieve contrazione a tutto ottobre 2018, è il risultato di un incremento di circa 300.000 tonnellate nel porto di Genova, che hanno compensato un analogo calo nello scalo savonese.
Nel complesso, la “tenuta” del Sistema, pur in seguito agli eventi calamitosi rappresentati dal crollo del ponte e successivamente dal pesante fortunale che si è abbattuto sulla costa ligure (determinando significativi danni alle infrastrutture portuali), evidenzia la forza commerciale degli scali e gli effetti positivi degli interventi emergenziali che sono stati adottati da subito per fare fronte alla crisi. L’obiettivo strategico nel breve-medio termine è quello di sostenere sia l’economia portuale con le misure di cui al Decreto Genova, sia di intervenire sulle infrastrutture per garantire l’avvio di quelle opere essenziali per migliorare la logistica portuale e cittadina a favore dello sviluppo di tutte le realtà produttive presenti sul territorio.
L’importanza degli scali di Genova e Savona per l’intero sistema economico del nord ovest è stata ben rappresentata in questi ultimi mesi e posta a fondamento delle azioni a sostegno della portualità. Tuttavia, tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 l’attenzione sarà massima sia per monitorare gli effetti degli eventi sulle previsioni di sviluppo degli operatori, sia per adottare tutte le misure necessarie a mantenere e consolidare il posizionamento strategico dei porti dell’AdSP del Mar Ligure Occidentale.