Un traguardo che rende orgogliosi un po’ tutti a Savona, per i primi i protagonisti che hanno scritto la storia: il gruppo dei Giovani per la Scienza guidati dalla professoressa Bianca Ferrari festeggiano il decennale di attività. Un compleanno andato in scena nell’aula magna dell’istituto ITIS Ferraris Pancaldo in un unico legame tra studenti di ieri e quelli di oggi.
“La soddisfazione più grande è che non ci saremmo mai aspettati la risposta che i giovani danno”, racconta la prof. Ferrari. “I giovani invece rispondono. Spesso si parla dei giovani in senso negativo, invece non si ha idea di quale sia la potenzialità delle loro capacità quando vengono coinvolti. Secondo me, la scienza ai giovani piace più della discoteca, ne sono convinta”.
Due lustri di esperimenti, conferenze, laboratori e ricerca, ma anche viaggio alla scoperta di nuovi mondi. Tutto questo è stato ed è tuttora con rinnovato entusiasmo il percorso dei Giovani. Loro ringraziano Unione Industriali di Savona, Università e centri di ricerca. Senza dimenticare l’Itis da dove sono partiti.
“Per noi è un momento di grande orgoglio, perché una scuola come la nostra, così grande e con così tanti alunni, deve sì fare di tutto per includere aiutare chi è in difficoltà, ma non può non valorizzare le proprie eccellenze”, dichiara Alessandro Gozzi, Presidente ITIS Ferraris-Pancaldo di Savona.
C’è chi per quell’appuntamento è tornato dagli impegni professionali di Londra o di Trieste, ma anche da Lugano o Basilea. Nessuno vuole mancare la festa e chi ha visto nascere l’esperienza dei Giovani per la Scienza parla di esperienza unica in chiave nazionale anche se c’è spazio pure per una nota tanto reale quanto amara.
“Credo che questa sia un’esperienza unica in Italia, quello che la Professoressa Ferrari è riuscita a fare con questi ragazzi fantastici è una cosa di cui il territorio dovrebbe essere non solo orgoglioso, ma molto di più, perché riuscire a coinvolgere in maniera spontanea e disinteressata così tante persone nel mondo della scuola, così tanti ragazzi, riuscire a creare rapporti con eccellenze nazionali e internazionali, è una cosa veramente unica. C’è sempre una grossa ricerca di talento e coraggio, e questi ragazzi hanno saputo dimostrare entrambi: il talento per fare le cose e il coraggio per creare qualcosa di nuovo, l’iniziativa. Purtroppo, una delle mie preoccupazioni è che in questo momento questo Paese sembra lasciare che le sue risorse migliori, quelle che hanno talento e coraggio, lascino l’Italia e vadano a dare una mano all’estero”, afferma Marco Macciò, già Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Savona.