“Sono preoccupato da una crisi generale del sistema produttivo del nostro territorio, che risente delle difficoltà del Paese, ma che a esse in questi anni ha aggiunto difficoltà di settore. Oggi ci sono certamente elementi che fanno sperare in una ripresa, però sul territorio questa ripresa ancora non mostra i propri segnali. In questo quadro la vicenda di Tirreno Power è gravissima, perché purtroppo, oltre alla crisi dell’occupazione diretta dell’azienda, c’è una crisi che riguarda un indotto vasto e che si aggiunge alle difficoltà di molte piccole e medie imprese che negli ultimi cinque anni o hanno dovuto cessare o ridurre la propria attività. C’è un tessuto industriale che indubbiamente ha sofferto forse come nessun altro nel nord del nostro paese”.
Le parole sono di Federico Berruti, Sindaco di Savona. Il quale, ai microfoni di SVolta.net, condivide alcune riflessioni sullo stato di salute del mondo dell’impresa e dell’economia del territorio.
“C’è bisogno di politiche industriali, oltre che sul piano generale, anche specifiche per il territorio”, aggiunge. “Penso che strumenti come IPS siano utilissimi, in tal senso. Servirebbe un nuovo patto territoriale per il savonese come ci fu a cavallo degli anni ’90 e 2000, bisognerebbe mirare iniziative e fondi europei per re-industrializzare il territorio savonese e la Val Bormida, che hanno indubbiamente una vocazione produttiva”.
Sulla riforma delle autorità portuali, Berruti crede che il governo debba correggere il tiro.
“C’è grande confusione sul Porto. In questi mesi, il tema della riforma dei porti è stato affrontato male, generando molta preoccupazione e producendo pochi risultati. Le riforme buone non generano preoccupazioni e producono risultati. Bisogna evitare di far vivere al porto di Savona e alla sua comunità portuale il timore che ci sia la volontà di una annessione. Se si spostano i centri decisionali a Genova, e questo ha come effetto quello di penalizzare gli operatori savonesi e gli investimenti che si stanno realizzando in questo porto, allora parliamo di una annessione inaccettabile. Se invece il tema è fare sistema e cercare di essere più competitivi insieme nei confronti dei porti del nord Europa, che ricordo sono i veri competitori delle nostre banchine, allora il tema è posto in modo corretto. Il lavoro fatto in questi mesi è stato fatto male, andrebbe resettato. Il cambio di ministri da Lupi a Delrio dovrebbe favorire una tabula rasa. Spero che il Ministro Delrio, persona da noi stimatissima e conosciuta, possa dipanare questa matassa con stile e approccio diversi”.