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Berlangieri: “Il Ponente può essere salvato solo con nuove infrastrutture”

 “Le recenti festività legate al ponte del 2 giugno hanno evidenziato l’inadeguatezza e vetustà della rete infrastrutturale ligure a prescindere dalla presenza o meno di cantieri”.

Lo dice Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Savona, dopo la constatazione di code chilometriche per raggiungere le località turistiche del ponente ligure.

Secondo la guida degli imprenditori savonesi, la politica deve usare coesione per accelerare gli iter di nuove infrastrutture:

“L’ammodernamento delle attuali arterie risulta fondamentale per garantirne la sicurezza e va fatto rinunciando alla formula del “tutto e subito” utile soltanto a congestionare la provincia. Tuttavia, un miglioramento reale potrà essere ottenuto soltanto con la realizzazione della Carcare – Predosa, della Armo – Cantarana e la variante A6 di cui esiste già un progetto presentato al Ministero. Serve maggiore spinta da parte delle istituzioni. In queste condizioni, il Ponente non regge. Oltre al comparto turistico, ai vertici del nord ovest per presenze, rischiamo il collasso dell’economia con il congestionamento di comparti produttivi come quello portuale e logistico in continua crescita”.

 La riflessione di Angelo Berlangieri e dell’intero direttivo dell’Unione Industriali di Savona giunge alla vigilia della stagione estiva e nelle settimane di discussione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza:

“Non siamo nostalgici della gomma e restiamo ben consapevoli che il mondo vada verso una mobilità rivolta al ferro. Tuttavia, questo territorio sconta strade fuori dal tempo su cui, anche, una rete ferroviaria d’eccellenza non potrebbe incidere per garantire un trasporto adeguato di persone e merci. Non è più e solo un problema di cantieri, urge un impatto forte e trasversale della politica perché il Savonese non vada gambe all’aria”.   

 

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