“Il decreto salva casa è un’iniziativa che favorisce i proprietari degli immobili più piccoli in particolare quelli posizionati nei centri storici della nostra provincia“. Lo afferma Fabio Becchi, presidente provinciale della Fiaip di Savona, associazione che ha contribuito al varo del testo approvato in commissione Ambiente e approdato alla Camera. “Come ha sottolineato il presidente nazionale di Fiaip Gian Battista Baccarini – prosegue Becchi – sono state accolte tre delle nostre cinque proposte. Tra queste la più importante per il mercato immobiliare è quella relativa alle tolleranze per le piccole abitazioni, norma che riguarda da vicino il Savonese e i centri storici della costa e dell’ entroterra”. Proprio Fiaip, in occasione dell’audizione del 18 giugno scorso, aveva presentato cinque proposte emendative delle quali tre sono state recepite nel testo appena approvato.
“In particolare – ricorda Becchi riprendendo l’intervento di Baccarini – è stato accolto sia l’emendamento relativo ai cambi di destinazione d’uso tra categorie omogenee (esempio da uffici ad abitazioni) i quali saranno sempre ammessi, sia “con” che senza opere (la prima versione del testo parlava, invece, solo di cambiamenti senza opere), così come l’emendamento che recepisce la necessità di ridurre, ai fini dell’abitabilità, i parametri, sia in riferimento all’altezza che alla superficie minima degli ambienti (in riferimento a cantine/tavernette e soffitte/mansarda sono entrambi stati proposti e sostenuti anche da altre organizzazioni sindacali (in particolare Ance e ordini professionali)”.
Mentre per l’emendamento relativo alla necessità di introdurre un’ulteriore soglia di tolleranza del 6% in riferimento alle abitazioni entro i 60 mq, la Fiaip chiarisce: “È una proposta esclusivamente sottoposta all’attenzione della Commissione VIII da parte della nostra Federazione, sulla base della motivazione che la maggior parte degli immobili oggetto di compravendite immobiliari sono monolocali/bilocali/trilocali di superficie utile dai 30 ai 60 mq, (in virtù di una serie di fattori quali l’aumento delle persone che vivono da sole, quali separati, single e anziani, oppure coppie senza figli ma anche in virtù del drammatico andamento demografico stimato in costante calo unitamente agli effetti inflattivi e ai rincari energetici, che hanno spinto e stanno continuando a spingere le persone a vivere in case sempre più piccole), pertanto, è molto facile superare la soglia del 5% con tali dimensioni”.