“La rigenerazione urbana è al centro di un nuovo modello di sviluppo che punta a unire sostenibilità ambientale, efficientamento energetico, valorizzazione del territorio e inclusione sociale. Questa visione, sostenuta dall’Ance, si propone di trasformare le città attraverso interventi mirati che superino la semplice conservazione, puntando a dare nuova vita agli spazi urbani”. Così il presidente Ance Savona Massimo Baccino a introduzione dell’assemblea Le rotte della rigenerazione urbana ospitata nella Sala della Sibilla del Priamar.
Prosegue Baccino: “Rigenerare significa ‘nascere di nuovo’, riportare luoghi e infrastrutture a nuova vita per rispondere alle sfide del presente: dalla lotta al cambiamento climatico all’efficienza dei trasporti, passando per la tutela dei più fragili. Come sottolineato dalla presidente Ance Federica Brancaccio, l’era del superbonus è finita, ma quella della riqualificazione è appena iniziata, sostenuta da direttive europee come la ‘Case Green'”.
La rigenerazione urbana non è solo una questione tecnica: “richiede il coordinamento tra pubblico e privato – commenta Baccino -, una normativa chiara, politiche di indirizzo e strumenti di incentivazione. L’obiettivo è creare un mosaico di interventi che abbracci gli aspetti abitativi, infrastrutturali e ambientali, garantendo una visione a lungo termine per città più vivibili, sicure e attrattive”.
“A livello regionale, la Liguria sta tracciando le linee guida per la programmazione 2024-2026, basandosi su un dialogo tra istituzioni e comunità locali. Ance Savona, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, ha promosso un concorso di idee, coinvolgendo studenti di architettura nella reinterpretazione di aree urbane segnalate dai Comuni. Le proposte diventeranno una risorsa per la programmazione futura. La rigenerazione non riguarda solo gli spazi fisici ma anche lo sviluppo culturale e sociale. Progetti come il recupero di edifici per usi sociali, la formazione di migranti e i protocolli di legalità sono esempi concreti di come il settore edilizio possa contribuire a un cambiamento positivo”, prosegue.
In conclusione, Massimo Baccino sottolinea che “è importante la rete tra gli attori coinvolti, dal pubblico al privato, per garantire un intervento efficace e coordinato. Solo un approccio inclusivo e costante nel tempo potrà trasformare la rigenerazione urbana in una leva di sviluppo sostenibile per le generazioni future”.