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Antonio Calabrò: “Legalità e rispetto delle regole sono condizione fondamentale per la competitività”

Tenere le imprese lontane dalla malavita e dalla criminalità organizzata. È un punto imprescindibile per un mercato e una competitività sani. Lo sostiene Antonio Calabrò, giornalista e scrittore, già caporedattore de «L’Ora» negli anni della «guerra di mafia», firma de «Il Mondo» e «la Repubblica», ex direttore editoriale de «Il Sole 24 Ore» e direttore del settimanale «Lettera Finanziaria» e dell’agenzia Apcom. Il quale, in Liguria per presentare il suo libro “I mille morti di Palermo” (2016, ed. Mondadori), ha parlato ai microfoni di SVolta.net

“Assolombarda da anni si impegna sul fronte della legalità, convinti come siamo che la legalità, il rispetto delle regole e del mercato, sia una condizione fondamentale per la competitività. Il nostro impegno antimafia ha una dimensione etica, ma anche una sua attività funzionale: ai nostri iscritti e imprenditori ricordiamo che il contatto con quel mondo è inquinante del tessuto economico e delle stesse imprese”.

Consigliere delegato della Fondazione Pirelli, vicepresidente di Assolombarda, responsabile Cultura di Confindustria e membro dei board di varie società e fondazioni, Calabrò, che insegna alla Bocconi e alla Cattolica di Milano, ricorda:

“Ci sono stati imprenditori che hanno fatto ricorso a intermediari mafiosi per risolvere un problema di credito, per sbrigare una pratica amministrativa, per stroncare un conflitto sindacale. Su questo siamo molto netti: un rapporto con una struttura mafiosa consegna l’azienda alla mafia per sempre. Un’organizzazione mafiosa non è un’agenzia di servizi: nel momento in cui parli con loro, hai perso la tua azienda. C’è una crescente sensibilità del mondo imprenditoriale milanese nei confronti di questo pericolo. Questo lavoro può essere un possibile utile punto di riferimento anche per altre strutture imprenditoriali”.

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