Trasparenze dipinte è la rassegna delle opere di Giuseppe Carta, presentata da Mariateresa Chirico e promossa da Arcoit S.r.l. La mostra espone la raffinata pittura dell’artista sardo, un affascinante viaggio attraverso il mondo del vetro fissato, con maestria straordinaria, sulla tela in oli anche di grande formato.
La natura morta è l’oggetto privilegiato della ricerca di Giuseppe Carta, che, forte di una tradizione secolare, sonda con attenzione quasi maniacale la realtà che lo circonda, cogliendone i minimi dettagli e mettendo in evidenza le specificità dei singoli materiali.
Più veri del vero, i suoi oggetti dipinti incantano con una rara magia e giocano sullo scarto percettivo che costringe l’occhio a guardare e riguardare, attonito e interrogativo, di fronte a una visione fatta di atmosfere rarefatte e sospese.
La luce è elemento determinante: proviene lateralmente a illuminare la scena composta con precisione e rigore, vero e proprio palcoscenico in cui gli oggetti svolgono ciascuno un ruolo stabilito dal pittore, regista pretenzioso e instancabile.
E se i vari materiali dipinti nei quadri di Carta hanno una forte tattilità, il vetro diventa materia inconsistente, fatta di luce e, appunto, di trasparenza.
Lungo le sale del Museo di Altare, allora, grazie a un allestimento curato da Fabrizio Lava per E20Progetti – essenziale e in armonia con i decori liberty di Villa Rosa, di alcuni dei quali riprende la cromia -, si sussegue una selezione di oli che hanno per soggetto il vetro: calici, bicchieri, bottiglie scintillano in dialogo con i pezzi esposti nelle vetrine del Museo.
Affascinato poi da alcuni particolari oggetti della collezione altarese, Giuseppe Carta ha deciso di realizzare un “omaggio ad Altare”: il pubblico potrà ammirare la composizione reale in occasione dell’inaugurazione e alla fine dell’esposizione la medesima natura morta trasferita sulla tela.
Chiusura dell’esposizione sarà sabato 19 settembre 2015 ore 17.
Catalogo: E20Progetti Editore
Giuseppe Carta (Banari, 1950)
Compie studi musicali al Conservatorio di Genova e di Alessandria dove si diploma in pianoforte e organo e si interessa della didattica musicale. Solo all’inzio degli anni Ottanta recupera una passione dell’infanzia e da allora si dedica completamente alla pittura. Dapprima è interessato all’arte astratta, ma ben presto approda a una visione realistica, attenta ai dettagli. Per caso, su stimolo di Giorgio Soavi, nel 1994 inizia a dipingere oggetti di vetro, mostrando da subito una maestria e una sensibilità non comuni: questi oli sono esposti per la prima volta nella Galleria di Antonia Jannone a Milano.
Moltissime negli anni le presenze in rassegne nazionali e internazionali, in gallerie pubbliche e private, fino alla partecipazione nel 2009 alla Biennale di Venezia dove presenta una complessa installazione scultorea nel Padiglione di Costa Rica, e alla scultura si dedica da tempo, con la creazione di opere di dimensioni straordinarie fuse in bronzo e alluminio.
Ar.co.it. Srl, realtà milanese operante nel campo dell’arte contemporanea da più di 30 anni, che ha inoltre di recente promosso e organizzato la grande mostra antologica di Giuseppe Carta, La Luce e il Suono presso la Fondazione Stelline Milano.