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Alessandro “Stermy” Avallone, è di Andora la star mondiale dei videogame

Vincere la Coppa del Mondo in terre lontane e, al ritorno a casa, non trovare i caroselli, la banda, le autorità e tutto ciò che compone il consueto comitato di accoglienza solitamente riservato ai numeri uno del globo. Deve aver ormai fatto l’abitudine a questa sensazione, Alessandro Avallone, meglio conosciuto come “Stermy”, giovane di Andora (SV), un altro ligure di successo, ma fuori (e lontano) dalla Liguria. L’ideale esempio della locuzione “nemo propheta in patria”: superstar oltreoceano e all’estero, autorità assoluta nel suo settore di competenza, del quale la sua terra di origine si è accorta solo recentemente, o comunque con un po’ di ritardo rispetto al resto del globo.

Con il nome di battaglia “Stermy”, Alessandro, classe 1987, da anni conquista trofei, premi e primi posti a competizioni internazionali di videogiochi, mietendo vittime (virtuali) sui campi di gioco (interattivi) di tutti i continenti. Un “professional gamer”, videogiocatore professionista, da decine di migliaia di euro a torneo. Titolare di un cliccatissimo e aggiornatissimo sito internet, ricercato dai media del settore (e non solo) americani, volto della popolare trasmissione televisiva “Championship Gaming Series” andata in onda su Direct TV negli USA, Sky nel Regno Unito e Star TV in Asia, Avallone è una stella dell’universo dei videogiochi e dell’intrattenimento interattivo, un mercato del valore globale di quasi settanta miliardi di dollari, che da anni ormai fattura come, se non persino più, dell’industria del cinema.

Alessandro rilascia interviste, conduce ed è ospite di trasmissioni televisive, firma autografi. Ha migliaia di fans, in ogni fuso orario. È, come definito dal presentatore britannico Stuart Saw, “la più grande, tra tutte le star”. Che non si è seduta sugli allori, ma che continua a vincere competizioni. Una lunga serie di successi iniziata, quasi per caso, poco dopo l’avvio del nuovo millennio, nel 2001. Quando, all’età di soli 15 anni, si ritrovò in Corea, alle finali mondiali degli World Cyber Games, fianco a fianco con i più grandi (letteralmente). Come la storia narrata dal film culto anni ’80 “The Wizard: il piccolo grande mago dei videogames” con Christian Slater, dove un bambino gira l’America giocando ai tornei di Super Mario. Ma qui è tutto vero.

Il talento al joypad, al mouse e alla tastiera lo ha portato a imporsi, negli anni successivi, nelle principali competizioni internazionali, affermandosi come un (video)giocatore pressoché imbattibile, ottenendo primi posti sia sul piano individuale, sia in squadra. Negli ultimi tempi, è stato tra i protagonisti assoluti della Milan Games Week, grande kermesse nazionale dedicata ai videogiochi, dove il colosso ASUS l’ha presentato come uno dei campioni della sua scuderia. Ha vinto migliaia di dollari e fatto parlare di sé su ogni latitudine e longitudine, negli Usa, nel Regno Unito e in Corea, ma anche in Turchia, Spagna, Brasile, Svezia, Singapore, Cile. Ovunque, anche in Italia, per eventi noti per lo più alla nicchia di appassionati (anche se qualcosa si muove, come dimostrato dalla sua partecipazione al reality di Alex Zanardi), ma fuori della Liguria, la sua regione di origine. Territorio che, molto probabilmente, ignora di avere, tra i suoi “figli”, Alessandro “Stermy” Avallone, tra i pochi “professional gamer” d’Europa, tra i più grandi campioni nella trentennale storia dei videogiochi, star televisiva d’oltreoceano. Una celebrità lontano da casa propria, ma che porta con sé e tiene alto, ovunque si trovi, il nome di Andora, della provincia di Savona e della terra ligure. Anche quando, come Zoff o Cannavaro, alza al cielo la coppa del mondo. Anche senza caroselli, banda, o comitato di accoglienza.

(Cri.Bos)

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