“Matematica, il linguaggio della natura”. Questo il titolo della conferenza organizzata dai Giovani per la Scienza, in collaborazione con l’Unione degli Industriali della Provincia di Savona, in calendario venerdì 4 dicembre alle 17.00 nell’Aula Magna della Palazzina Lagorio al Campus Universitario di Savona.
Il programma dell’iniziativa, presentata da Bianca Ferrari, Presidente della Associazione Giovani per la Scienza, prevede il saluto di benvenuto di Federico Delfino, Pro-Rettore del Campus, e gli interventi di Luciano Pasquale, Presidente della Camera di Commercio di Savona, Alessandro Gozzi, Dirigente dell’ISS Ferraris-Pancaldo, Alessandro Berta, Direttore dell’Unione degli Industriali della Provincia di Savona. A tenere la conferenza, Fabio Verbosio, matematico all’Istituto di Scienze Computazionali della Università di Lugano (Svizzera), con il coordinamento a cura di Stefano Bruzzone, Vice Presidente dell’Associazione Giovani per la Scienza.
“Il mondo al contrario”, così qualcuno ha chiamato l’Associazione Giovani per la Scienza, visto che in una recente intervista alcuni soci tra i più giovani, tra i 15 e i 16 anni, hanno dichiarato che l’attività che all’interno dell’associazione li attira e affascina di più è “fare matematica”.
È un mondo al contrario o invece la matematica appartiene naturalmente al pensiero umano? La storia ci dice che i grandi matematici molto spesso hanno avuto le loro più grandi idee nella età giovanile. La matematica appartiene allo spirito dei giovani come avventura nel cercare di risolvere problemi, come stimolo del pensiero nel superare le contraddizioni, come strumento per riflettere sulla natura del mondo.
Questa conferenza, tenuta da Fabio Verbosio, uno dei soci fondatori dei Giovani per la Scienza e ora matematico presso l’Università di Lugano, è rivolta a tutti quei genitori che si chiedono se il loro figlio possiede il talento della matematica e a tutti quei giovani o meno giovani che vogliono scoprire se anche in loro stessi trovano lo spirito del filosofare con i numeri e le figure, quello che Galileo ha chiamato “il linguaggio della natura”.