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Orientagiovani, Berta ai ragazzi: “Parlate inglese e lavorate in squadra”

Saper lavorare in squadra e sapersi rapportare con gli altri, imparare una lingua straniera e, non ultimo, non nascondere le esperienze lavorative precedenti. I consigli di Alessandro Berta, Direttore dell’Unione degli Industriali della Provincia di Savona, per gli attuali studenti, lavoratori e imprenditori del futuro.

“Il primo consiglio è guardarsi bene intorno rispetto al fatto di quali sono le realtà produttive della nostra provincia”, spiega Berta. “Quello che viene richiesto a livello provinciale non è molto differente da ciò che possono trovare in Piemonte e Lombardia, ovvero nell’area industriale fondamentale del nostro territorio”.

Cruciale, l’apprendimento e la conoscenza di una lingua straniera.

“Le altre cose sicuramente riguardano l’acquisizione o la capacità di dimostrare una serie di competenze che le aziende cercano. Non sono certamente la competenza del saper fare esattamente quello che in azienda dovranno andare a fare, perché ci penserà l’impresa stessa, ma tutta una serie di competenze e skills su cui i ragazzi spesso non pongono sufficiente attenzione, ma che hanno importanza fondamentale. Lo hanno già ripetuto tutti: l’inglese è una delle competenze essenziali, anche nell’ambito di lavorazioni specialistiche, anche per un neo diplomato non necessariamente laureato. Ormai, ogni tipo di macchinario, ogni tipo di lettura di specifica tecnica è sicuramente in inglese. E teniamo conto che le nostre imprese nel territorio sono passate da 700 milioni di euro di export a oltre un miliardo e mezzo: tutto manifatturiero, quindi i clienti li troviamo all’estero”.

Importante, inoltre, sviluppare le cosiddette “competenze trasversali”.

“Le chiamano soft skills. Ovvero, il saper stare al mondo, il saper vivere e lavorare e rapportarsi all’interno di un’organizzazione. Ormai le aziende sviluppano molto l’attenzione nei riguardi di una persona che vogliono assumere rispetto alla sua capacità di atteggiarsi e adeguarsi rispetto agli alri. Posso avere persona con competenze incredibili, ma che non è in grado di relazionarsi all’interno di un gruppo. L’azienda è sempre un gruppo, una organizzazione in cui avrai sempre lavoratori che a te rispondono, dovrai essere leader, e avrai dei lavoratori nei confronti dei quali tu devi rispondere; molto spesso dovrai lavorare a contatto con altre persone. Quello che i ragazzi dovranno sviluppare e dimostrare, anche a livello di atteggiamento, è saper stare con altre persone, ed essere in grado di recedere in base alla propria posizione, opinione, rispetto alle posizioni di altri. Dimostrare, quindi, capacità di mediazione”.

Su questo particolare aspetto, le scuole non sembrano fornire una formazione adeguata, nota Berta.

“Abbiamo un grosso problema da questo punto di vista, perché nelle scuole non viene sviluppato alcun lavoro di gruppo, nell’università è di fatto un uno contro tutti, in cui non c’è alcun momento di lavoro di gruppo. Sono competenze che nelle imprese bisogna avere, anche nelle aziende che come autoimprenditore un ragazzo volesse mettere su, ma anche nelle piccole aziende si ha comunque il cliente, quindi serve sapersi rapportare con terzi”.

Infine, ultimo ma non in ordine di importanza, inserire nei propri CV tutte le informazioni sulle attività svolte in passato, di qualsiasi tipo.

“Ultima cosa che suggeriamo è indicare nei propri curricula se si sono fatto altri lavori. Specificarlo, anche se estivi o che non c’entrano alcunché con il lavoro che si cerca. Spiegare che si è fatto un po’ di percorso lavorativo vuol dire che si è capito cos’è il lavoro, si è capito cos’è un posto di lavoro, si è capito come ci si comporta in un posto di lavoro. Aver fatto anche il barista o il pizzaiolo serve nella valutazione di un ragazzo, che poi deve andare a fare lavoro completamente diverso. Non abbiate vergogna di indicare nei vostri curricula cosa avete fatto”.

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