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I rapporti tra Enti Locali e organismi no profit alla luce delle linee-guida dell’ANAC

8 Ottobre 2015

Gli enti locali sviluppano rapporti con organismi no profit in molti settori (servizi socio-assistenziali, servizi socio-educativi, servizi culturali, servizi di promozione sportiva e del tempo libero, ecc.) e con riferimento a differenti regole di accordo.
La varietà di rapporti impone agli enti locali di qualificare sia il tipo di relazione, per evitare situazioni elusive della normativa fiscale, sia la natura del soggetto, a fronte del differente trattamento che ad alcuni di essi deve essere riservato in quanto chiaramente qualificabili come operatori economici in base al Codice dei contratti pubblici.
L’ANAC ha inoltre definito recentemente specifiche Linee guida che ricompongono il quadro normativo di riferimento e chiariscono alcuni temi rilevanti: la possibilità di sviluppare procedure di gara riservate agli organismi del Terzo Settore, le regole per la co-progettazione dei servizi sociali, le procedure per l’affidamento alle cooperative sociali di tipo B.
Il seminario propone un quadro di analisi ricostruttiva, volto a permettere ai partecipanti l’esatta individuazione degli elementi di riferimento essenziali per poter costituire e gestire correttamente i rapporti con gli organismi no profit.

Corso “open”: data la sua particolare impostazione operativa, al corso possono partecipare sia operatori specializzati sia operatori con media esperienza nella gestione dei rapporti con gli organismi no profit.

Destinatari
Segretari Comunali e Provinciali, Responsabili Servizi alla Presona, Responsabili Servizi Sociali, Responsabili Servizi Educativi-istruzione, Responsabili Servizi Cultura-Tempo Libero, Responsabili Servizio Affari Istituzionali.

Programma

Cosa si intende per “rapporti convenzionali” con gli organismi no profit:
•Le differenze tra la concessione di contributi (in base all’art. 12 della legge n. 241/1990) e la formalizzazione di rapporti convenzionali (con controprestazioni, in base a norme di legge specifiche) con gli organismi no profit
•La diversa rilevanza ai fini dell’IVA: la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 34/E del 21 novembre 2013
•I problemi derivanti dalla non corretta qualificazione del rapporto
•La significatività della qualificazione di un organismo no profit come ONLUS

I riferimenti per i diversi tipi di rapporti convenzionali con gli organismi no profit:
•Le convenzioni con gli organismi di volontariato in base alla legge n. 266/1991
•Le convenzioni con le associazioni di promozione sociale in base alla legge n. 383/2000
•I rapporti con i soggetti del Terzo Settore in base alla legge n. 328/2000 ed alla l.r. Liguria n. 42/2012: la differenza tra i rapporti con organismi a carattere imprenditoriale (cooperative sociali) e gli organismi con natura associativa o comunque non imprenditoriale
•I diversi modelli utilizzabili nella definizione dei rapporti con organismi del terzo settore con configurazione non imprenditoriale
•Gli elementi specifici relativi alla particolare natura del soggetto con cui si stipula la convenzione (es. riduzioni su imposte fisse per gli organismi di volontariato, ecc.).

I rapporti “non normati” con le associazioni operanti in ambito culturale:
•Le particolari forme di relazione con le associazioni operanti in ambito culturale: l’assenza di uno specifico quadro di riferimento e le problematiche di inquadramento dei rapporti
•L’assimilazione dell’attività di associazioni culturali a prestazioni di servizi riconducibili a contratti di appalto
•Le linee di rapporto con le associazioni in base alla l.r. Liguria n. 33/2006
•Le relazioni con associazioni per la gestione di beni culturali.

Le associazioni sportive:
•I rapporti con le associazioni sportive in relazione all’affidamento in gestione di impianti sportivi sulla base dell’art. 90 della legge n. 289/2002 e della l.r. Liguria n. 15/2004
•Il percorso di selezione e le possibilità di affidamento diretto
•Le attività riconducibili alla gestione degli impianti sportivi.

Le regole per le procedure particolari:
•Il percorso per la co-progettazione dei servizi sociali: l’avvio con avviso pubblico
•La procedura selettiva per l’individuazione del progetto
•L’individuazione dell’organismo “partner” nello sviluppo del progetto
•L’affidamento di servizi presso strutture: la possibile separazione tra gestione della struttura e gestione dei servizi
•L’affidamento di servizi a “laboratori protetti” (art. 52 del Codice): elementi di distinzione rispetto agli affidamenti derogatori agli organismi del Terzo Settore.

I rapporti con le cooperative sociali:
•Le cooperative sociali come organismi di natura imprenditoriale operanti in chiave no profit
•La differenza tra cooperative sociali di tipo A e di tipo B
•Le cooperative sociali nella l.r. Liguria n. 42/2012 e la loro configurazione, in relazione agli appalti, come operatori economici-prestatori di servizi
•L’evoluzione del quadro di rapporto con le cooperative sociali per la gestione di servizi sociali in base alla nuova direttiva 24/2014/Ue
•La combinazione tra norme e la possibilità di sviluppare procedure semplificate per i servizi compresi nell’allegato IIB del Codice
•La possibilità di gare riservate a organismi del Terzo Settore
•L’obbligo di programmazione
•I requisiti di partecipazione e di ordine generale
•Le misure per tutelare la concorrenza
•I controlli sui servizi affidati
•Le particolari (e limitate) condizioni alle quali è possibile procedere a proroga
•Le condizioni per poter procedere a rinnovo dei servizi affidati.

Le procedure di affidamento di servizi e forniture a cooperative sociali di tipo B:
•Le regole per le procedure selettive per l’affidamento di servizi (non sociali) e forniture di valore inferiore alla soglia comunitaria alle c cooperative sociali di tipo B
•L’adeguamento del quadro normativo: l’art. 5 della legge n. 381/1991 integrato dal comma 610 dell’art. 1 della legge n. 190/2014
•L’obbligo di procedura selettiva per l’affidamento
•L’esplicitazione della motivazione relativa all’utilizzo del particolare modello derogatorio
•Le attività che possono essere affidate alle cooperative sociali di tipo B e quelle che non possono essere affidate (es. servizi pubblici)
•I contenuti della convenzione: analisi di uno schema articolato
•La durata dell’affidamento
•Il calcolo della soglia
•L’obbligo di utilizzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa per la valutazione delle offerte
•Le verifiche in corso di esecuzione
•Gli obblighi di comunicazione all’Autorità.

Date, orario e sede
8 ottobre 2015 – Orario: 9.00-13.00 / 14.00-16.00
Unione Industriali Savona – Via Gramsci n. 10 – Savona

Relatori
Dott. Alberto BARBIERO – Consulente amministrativo gestionale in materia di appalti e servizi pubblici locali, formatore, consulente di enti locali, società partecipate e imprese, collaboratore de “Il Sole 24 Ore”.

Quota di partecipazione
Euro 260,00 + IVA (22%) se dovuta

La quota è da intendersi al netto delle spese accessorie (bolli, bonifico bancario, ecc.)

La quota di adesione dovrà essere versata entro la data di inizio del corso.

Il pagamento potrà essere effettuato a mezzo:
•assegno circolare e/o bancario intestato a Centroservizi S.r.l. – Savona (P. IVA 00861910099)
•bonifico bancario da effettuarsi sul c/c n° 000000534680 intestato a Centroservizi S.r.l. – Savona (P. IVA 00861910099) presso CA.RI.SA. – Ag.1 Porto – CAB 10601 – ABI 06310 – CIN: B – IBAN: IT84B0631010601000000534680 – BIC: CRSVIT2S101. Tale conto corrente deve essere inteso quale quello dedicato ai sensi dell’art.3 della L.n.136/2010

Per 3 o più partecipanti della stessa azienda viene praticato uno sconto del 10%.

La quota comprende la partecipazione al corso e il materiale didattico.

Dettagli

Data:
8 Ottobre 2015
Categoria Evento:
Tag Evento:
Sito web:
http://www.uisv.it/articoli/index.asp?IDInfo=375829

Luogo

Unione Industriali Savona
Via Gramsci, 10
Savona, 17100 Italia
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