Dall’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) ad Alassio, per studiare i fondali attorno all’Isola Gallinara. Sono in tutto quaranta, gli studenti universitari dell’ateneo con sede ad Ancona, frequentanti il corso di Laurea Magistrale in Biologia Marina, che si trovano in questi giorni ad Alassio, accompagnati dal docente Carlo Cerrano del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA), al fine di studiare l’ambiente marino al largo della costa alassina e attorno all’Isola Gallinara.
All’interno del corso di studi è infatti presente una parte pratica, che prevede che gli studenti acquisiscano alcune competenze sul campo, per imparare a studiare l’ambiente marino in immersione. Ecco perché la scelta dell’Isola Gallinara, come teatro di questo tipo di attività di formazione, attraverso lo studio dei fondali, e l’applicazione di diverse metodologie relative ad alcune problematiche ambientali.
“Abbiamo scelto Alassio perché già in passato abbiamo già avuto numerose esperienze positive”, spiegano gli organizzatori. “L’Isola si presta molto bene poiché offre un lato accessibile, anche in condizioni meteo non sempre ottimali, e dal punto di vista della sicurezza si tratta di un’area particolarmente adatta per tenere corsi di formazione. Ringraziamo il Diving Center Sesto Continente e il suo staff molto qualificato, che ci ha sostenuto nella gestione dell’iniziativa: si è lavorato molto bene anche grazie alle loro capacità logistica”.
L’iniziativa prevede cinque giorni di attività, caratterizzati da due immersioni al giorno, e da laboratori in porto con microscopi, all’obiettivo di raccogliere i dati e di analizzarli in tempo reale, così da poter avere, a fine corso, uno scenario sulla biodiversità locale.
“Siamo orgogliosi di poter ospitare questa iniziativa, che pone sotto la luce dei riflettori i fondali marini vicini alle coste della nostra città”, ha affermato Simone Rossi, Assessore al Turismo del Comune di Alassio, all’avvio del corso. “In bocca al lupo agli studenti, con l’auspicio che Alassio possa rappresentare una tappa importante nel loro percorso per diventare futuri biologi marini”.