Lo stato di salute del mondo dell’impresa in provincia di Savona, con particolare attenzione alla sorte del Porto savonese, con la nota dolente di una regione dotata di collegamenti infrastrutturali ancora non all’altezza. Elio Guglielmelli, Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Savona, fa il punto sulla attuale situazione, in esclusiva per SVolta.net. Le carenze, in materia di infrastrutture, rappresentano una criticità. Per l’industria, per il turismo e per tutta l’economia ligure.
“Il nostro territorio soffre di una grave carenza infrastrutturale che non favorisce l’insediamento sul territorio, né per i turisti, né per i residenti”, afferma il leader degli industriali savonesi. “Il turista, quando sceglie dove trascorrere le proprie vacanze, solitamente decide per un posto facilmente raggiungibile, in tempi accettabili, per non dover passare troppa parte del suo tempo in auto o in treno. Noi, purtroppo, abbiamo un po’ di problemi con i collegamenti, con strade non più adatte a sostenere i carichi di traffico che ci aspetteremmo dalla nostra regione, mentre la ferrovie ha da lungo tempo problematiche da superare. Non possiamo permetterci di perdere turisti o investitori a causa del pessimo stato di salute delle nostre infrastrutture: questo è un deficit che ci auguriamo venga affrontato adeguatamente da parte del prossimo governo della Regione, affinché la Liguria, una volta per tutte, riesca a uscire dal proprio isolamento”.
Infine, a poche settimane dal passaggio di testimone tra Maurizio Lupi e Graziano Delrio alla guida del Ministero dei Trasporti, una riflessione sul discusso progetto di riforma dei porti.
“Non siamo contrari a prescindere a progetti di riforma della portualità. È vero che, in Italia, ci sono dei porti – così come aeroporti e altre infrastrutture pubbliche – che non sono adeguati e che non hanno la dignità di essere chiamati tali. Dunque, un percorso di razionalizzazione nell’ottica di una migliore efficienza di queste strutture, affiancata da una ragionevole riduzione dei costi non può che trovarci favorevoli. Tuttavia, è prima necessario conoscere i contenuti del progetto, vedere come vengono scritte le riforme in tal senso. Su questo argomento, Savona può dire la sua, ne ha il diritto e ha tutte le carte in regola per farlo. Ciò che non vorremmo, sarebbe una riforma fatta calare dall’alto, senza coinvolgimento del territorio, in cui venga data centralità a realtà che sono più grandi solo sulla carta. Dobbiamo attendere, per leggere le intenzioni del Governo nel dettaglio. Sappiamo che il Ministro Delrio ha ripreso in mano la riforma, dopo le dimissioni del Ministro Lupi, ci aspettiamo che entro qualche mese emerga qualcosa in più, è ovvio che l’auspicio è che vengano tenute in considerazione le esigenze dei singoli territori: il traffico di Savona, nello specifico, deve continuare a crescere, pur tenendo conto della prossima ultimazione della piattaforma Maersk, e della diminuzione dei traffici di carbone che hanno subito una contrazione. Il Porto è un elemento cruciale per Savona, per la Liguria, per il Nord Italia: strategicamente perfetto, rappresenta lo sbocco al mare di territori con capacità produttive importanti come il cuneese, il basso Piemonte e la Lombardia, ma anche di realtà europee dove lo scambio delle merci è fondamentale”, conclude il Presidente UISV Elio Guglielmelli.