Un orgoglio per Savona e i savonesi. Artescienza, società che da molti anni lavora tra ricerca sul campo – sul mare si dovrà dire in questo caso – e illustrazione scientifica di alto livello, porta i suoi modelli in vetroresina a grandezza naturale come installazione del Museo di Storia Naturale di Shanghai, appena inaugurato nella megalopoli cinese. Maurizio Wurtz, biologo marino, già docente di tecniche di monitoraggio dei cetacei all’Ateneo genovese, e socio fondatore di Artescienza, ha realizzato ben otto modelli di animali marini, tra cui una balenottera azzurra di 24 metri, una delle più grandi al mondo, che sono ora esposti nelle sale del museo cinese.
Disegni e foto naturalistiche, articoli di divulgazione scientifica, libri, testi multimediali, sculture di organismi marini, video e documentari sono solo alcuni dei prodotti che nascono con studio appassionato, rigoroso e costante dalla fucina di Artescienza. Animata dal lavoro di Nadia Repetto, biologa anch’essa e compagna di una vita di Maurizio Wurtz. E se musei italiani, francesi e croati ospitano le sculture della società savonese qualcosa vorrà pur dire.
Un lavoro che non si ferma qui. Componente centrale dell’attività di Artescienza è la divulgazione scientifica attraverso tanti laboratori didattici rivolti ai bambini e – non certo tema di secondaria importanza – la continua sensibilizzazione intorno alla tutela dell’ambiente marino tanto bistrattato dall’uomo. Mar Ligure e Mar Mediterraneo in testa.
Ecco, allora, l’idea: costruire dieci cetacei a grandezza naturale, realizzati in vetroresina atossica, sulla spiaggia del Comune di Camogli (Genova) in occasione del prossimo Festival della Comunicazione che si terrà dal 10 al 13 settembre nella cittadina del levante genovese. Un’installazione artistico scientifica, a grande impatto visivo, per comunicare la problematica della tutela e salvaguardia del Mar Mediterraneo, simulando uno spiaggiamento di massa. Le sculture riprodurranno lo Zifio, specie particolarmente sensibile all’inquinamento acustico, di cui sono documentati spiaggiamenti lungo le coste italiane.
Per realizzare questa installazione però serve un aiuto finanziario per la copertura delle spese vive, del materiale e del trasposto. E così ecco l’idea: il crowdfunding. La nuova forma di raccolta fondi basata sul finanziamento collettivo. Un processo collaborativo di un gruppo di persone che dona a seconda delle proprie possibilità e dei propri mezzi per sostenere gli sforzi meritevoli di attenzione. È una pratica di micro-finanziamento dal basso.
Accendendo alla piattaforma Eppela (www.eppela.com) si potranno donare dai 10 a 3.000 € per sostenere l’iniziativa.
Quale occasione migliore per utilizzare un Festival della Comunicazione per raggiungere un numero elevato di cittadini, per avvicinarli alle problematiche ambientali marine e indurli verso un approccio più sostenibile dell’ambiente? Facciamoci avanti!