Si chiama WIKIROOM l’acceleratore di eccellenze del territorio. Tre anni di tempo per realizzare il progetto.
La promo commercializzazione del territorio trae beneficio competitivo dai suoi prodotti d’eccellenza. La promo commercializzazione delle produzioni manifatturiere e agroalimentari d’eccellenza trae beneficio competitivo dallo sfruttamento dell’identità territoriale del luogo di provenienza.
È sulla base di questa premessa che si costruisce l’intero edificio progettuale. Tre anni di ricerca, partiti lo scorso gennaio, con l’obiettivo di far nascere un polo per la facilitazione all’accesso al mercato digitale dei territori e dei loro prodotti d’eccellenza, attraverso una rete di facilitatori e abilitatori digitali impegnati nell’elaborazione di strategie di promo commercializzazione sul web, specialmente sul mercato estero, del territorio e dei suoi prodotti manifatturieri e agroalimentari, contraddistinti dal marchio Made in Italy.
Insomma, una boutique dell’artigianato digitale, che serva come trampolino di lancio alle eccellenze storiche, quelle di vecchia data, quelle che hanno fatto grande nei secoli i territori e, con essi, l’Italia intera. Eccellenze che rischiano di scomparire sotto la pressione dei nuovi mercati e delle nuove strategie di promo commercializzazione digitale. Il territorio campione sul quale sarà sviluppato il progetto sarà quello della provincia di Savona.
Il progetto piace a Unige che, attraverso Perform, attiva la ricerca. STUDIOWIKI può assumere così Victoria Lauri, già collaboratrice dell’agenzia, con il ruolo di account executive. Il suo obiettivo sarà quello di condurre in porto il progetto attraverso tre anni di project management che prevedono – fra l’altro – lo studio preliminare del territorio e del mercato, lo studio dei modelli di funzionamento del polo di aggregazione digitale e, infine, la messa a regime della struttura con la sua fase di startup. Sarà accompagnata in questo percorso da un tutor selezionato dall’Ateneo genovese: la prof.ssa Nicoletta Buratti, professore associato di management e marketing dell’innovazione presso il dipartimento di economia.
La WIKIROOM sarà uno spazio sia fisico sia digitale.
Lo spazio digitale sarà configurato come un portale del territorio con relativo mercato elettronico dei prodotti d’eccellenza. Lo spazio fisico si vuole come un centro di eccellenza, con museo, store e ristorante.
“Particolare attenzione in questa prima fase si sta dedicando all’individuazione della struttura atta ad ospitare il polo. Sarà certamente un’area dismessa che necessita di riqualificazione urbanistica”, anticipa Victoria Lauri.
Con la WIKIROOM viene favorito un nuovo patto generazionale tra nativi digitali, portatori d’innovazioni, e il saper fare italiano, portatore della nostra memoria e del nostro patrimonio identitario. Un sistema virtuoso che genera sviluppo dolce. Attualmente il mercato appare governato da forze centrifughe che mettono una barriera all’ingresso dei giovani e che spingono le PMI verso la marginalizzazione. La WIKIROOM porta al sistema una componente centripeta: invita i giovani all’inserimento attraverso forme di facilitazione e scongiura il tracollo delle piccole imprese d’eccellenza grazie a misure di ricomposizione del divario digitale.
Il progetto non si avvale di risorse pubbliche e, per il suo sviluppo, sta ricercando forme di finanziamento alternative attraverso azioni di fund raising e crowdfunding.