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Il museo su Apple lancia la raccolta fondi collettiva

È partita sulla piattaforma Eppela la campagna di raccolta fondi per aprire la nuova sede in darsena. Superata la soglia dei 6.000 €.
Partiamo dall’inizio, e andiamo con ordine per raccontare una storia che non molti savonesi conoscono. È la storia del Museo Apple di Savona che, per qualità e quantità di pezzi Apple originali e funzionanti, è il più fornito di tutto il mondo. Un’eccellenza anche questa, tutta nostrana, anche se parla la lingua dell’innovazione tecnologica di San Francisco e della ormai mitica Silicon Valley della costa occidentale degli States. E proprio dalla sede Apple di Cupertino è arrivata l’ufficializzazione del Museo come istituzione.

“Subito dopo la prima apertura, nel 2005, avvenne un evento straordinario, inimmaginabile e imprevisto”, racconta Andrea Palermo, vice presidente dell’associazione ONLUS che gestisce il museo, “Apple America, Cupertino, California, ci telefonò e lasciò un messaggio in segreteria. Subito dopo, ci venne recapitata una lettera autografa firmata da un Senior Marketing manager di Apple, che si complimentava per l’inaugurazione del museo – da noi affatto pubblicizzata verso Apple America, fu una sorpresa totale – e dove ci invitava a raggiungerli in California per visitare la sede Apple ed essere celebrati come Museo Apple più grande del mondo. Il riconoscimento della casa madre ebbe un effetto iperbolico di pubblicità, al punto che decine di macchine nuove vennero donate ulteriormente al museo, e numerose riviste e siti del settore celebrarono con noi questo momento magico”.

Il museo possiede praticamente quasi tutta la produzione di personal computer, periferiche, accessori, prototipi Apple dagli albori del 1976 fino ai giorni nostri. Le macchine esposte raccontano la nascita, l’evoluzione, la trasformazione dell’informatica personale, con la particolarità che il visitatore può usare i pezzi esposti, accesi e funzionanti: unico caso in tutto il mondo. Nel catalogo del museo sono contenuti più di 9000 pezzi, un patrimonio, il cui unico limite è lo spazio. In questi ultimi anni il museo, pur essendo chiuso a causa di problemi burocratici, grazie al lavoro volontario che anima lo staff di ardimentosi che portano con fatica avanti questo progetto, ha partecipato a mostre organizzate in tutta Italia.

Ora, grazie all’Autorità Portuale, il museo ha trovato la sua sede idonea e speriamo definitiva in Piazza De Andrè, nel nuovo complesso residenziale della darsena di Savona. Una sede che permetterà al museo di intercettare il flusso di croceristi in arrivo, facendosi elemento centrale dell’offerta turistica del nostro territorio. Ma per poter aprire e presentarsi al mondo con la giusta dignità, il museo deve sostenere ingenti spese per la messa in opera dei locali assegnati. E così ecco l’idea: il crowdfunding. La nuova forma di raccolta fondi basata sul finanziamento collettivo. Un processo collaborativo di un gruppo di persone che dona a seconda delle proprie possibilità e dei propri mezzi per sostenere gli sforzi meritevoli di attenzione. È una pratica di micro-finanziamento dal basso.

Fino al 3 marzo, accendendo alla piattaforma Eppela (www.eppela.com) si potranno donare dai 5 € in su. Le donazioni serviranno per terminare i lavori edilizi e di impiantistica della nuova sede in darsena. Si può donare per sostenere un progetto meritevole di essere accolto nella propria città, ottenendo gadget esclusivi e, per donazioni oltre i 50 €, la possibilità di scrivere il nome del donatore su una parete del museo o a fianco di uno dei pezzi più importanti.

Ad oggi (5 febbraio), sono stati raccolti 6.755 €, da 52 sostenitori sparsi su tutto il territorio nazionale. Se si raggiungeranno gli 8.000 €, il museo potrà essere dotato di copertura wifi free, con 12.000 € si potrà anche realizzare l’app per visitare il museo con un sistema di navigazione indoor.

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