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Acque e Territorio: il patto di Ance sull’asse Savona-Cuneo chiama la politica

Strategie Comuni per la Resilienza Idrogeologica. Questo il sottotitolo del convegno al Palacrociere organizzato da Ance Savona con l’apporto dei colleghi cuneesi e il direttore generale dell’associazione nazionale. Obiettivo unico, focus interregionale sul dissesto idrogeologico e sulle modalità per migliorare la gestione della risorsa idrica con investimenti sul tema della prevenzione. In termini più efficaci, la necessità di una buona progettazione e un’attenta programmazione degli interventi come urgenza sempre più centrale dell’attività amministrativa pubblica.

“Lavorare assieme, pur appartenendo a territori diversi, pone al centro il fatto che l’attualità debba essere affrontata guardando all’insieme dei fattori territoriali, orografici e sociali. La nostra richiesta al mondo politico, molto numeroso in sala, verte sull’apertura di una disponibilità a confronti più diretti e spediti rispetto a quanto sta avvenendo oggi. Ovviamente, il tutto nel pieno rispetto delle normative” rimarca Massimo Baccino, presidente di Ance Savona che ha rappresentato la realtà organizzatrice dell’evento.

Proprio l’esigenza di una macchina burocratica più snella e al passo con la società attuale continua a rappresentare uno dei principali nodi irrisolti del Sistema Paese. “La chiave sta tutta lì” prosegue il direttore nazionale di Ance, Massimiliano Musmeci. Durante la giornata di approfondimento di fronte alla Torretta di Savona, fari puntati su due grandi progetti allo studio nelle rispettive province: la messa in sicurezza del quartiere di Legino, intorno allo stadio Bacigalupo, con l’esigenza di uno scolmatore e una nuova diga nei dintorni di Pianfei approvata dopo oltre tre lustri di documentazioni e processi procedurali, ora, affidata, a un pool di aziende Ance.

“Senza una cambio di passo a rischiare seriamente è la competitività delle imprese. Non più rinviabile, però, una forza e una convinzione che nessun governo ha mai avuto nel breve periodo” ha ribadito Paola Malabaila presidente Ance Piemonte Val d’Aosta e direttore generale Ance nazionale.

In chiusura, le parole dell’assessore a infrastrutture e difesa suolo di Regione Liguria, Giacomo Giampedrone: “La nostra azione governativa, su più aspetti, ha provato ad accelerare iter incancreniti e continuiamo a farlo ogni giorno. Il nostro ente, spesso, si sostituisce a compiti, storicamente, affidati alla Province. Questi enti sono, tuttora, impoveriti di risorse. Massima disponibilità verso il mondo Ance, ma anche noi riscontriamo l’esigenza di una rivisitazione generale delle regole iniziando da piccole quanto annose questioni come quelle della pulizia in alveo dei vari torrenti. Regione Liguria ha messo 20 milioni di euro come risorse proprie, anche se la vera svolta, perché i sindaci possano operare con maggiore incisività, deve arrivare dal Parlamento”.

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