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Parlano i lavoratori

La pensione del problem solver, Sergio Ferrando: 44 anni d’Unione

Sottovoce, gli amici sostengono che, soddisfazioni dell’amata famiglia a parte, sia necessario riavvolgere il nastro al maggio 1991 per ricordare lacrime così sincere scendere da quel viso. E’ il volto di un sampdoriano vero che 29 anni fa festeggiava lo scudetto della sua squadra del cuore. Resta soprattutto una persona di valore per competenza e impegno proseguiti addirittura, senza interruzione, lungo un percorso di 44 anni interno all’Unione Industriali della Provincia di Savona.

Storia di Sergio Ferrando da Varazze, il neo pensionato, entrato in servizio diciassettenne. Uno che all’interno degli uffici di via Gramsci ha lavorato con decine di colleghi, restando al fianco di numerosi imprenditori chiamati al vertice del sodalizio e 3 direttori: Attilio Frumento, il responsabile dell’assunzione, Luciano Pasquale, quello di una vita trascorsa assieme con 30 anni di convivenza professionale, fino alla recente attualità di Alessandro Berta.

In chiusura di un 2020 orribile, la gratitudine dell’intera struttura gli è stata tributata dalle parole del presidente Enrico Bertossi e dal prolungato applauso dei lavoratori in un saluto sincero e di grande stima. Inevitabile la commozione.

Ma che ruolo ha rivestito quel blucerchiato definito “persona speciale” anche dai colleghi rossoblù?

È stato semplicemente il problem solver” dichiara chi ha guidato l’Unione per tre decenni. E, probabilmente, quella definizione rappresenta tutto Sergio Ferrando.

“Per qualunque urgenza potevi contare su di lui. Dalla sostituzione della lampadina, alla realizzazione di un notiziario in tempo record fino al compito più delicato, c’era la sua grande professionalità al servizio degli associati” ricorda lo juventino Luciano Pasquale. Calcio? “Ogni settimana, iniziava con uno sguardo, malizioso o di compiacimento. Gli ho sempre fatto notare che, quelli della sua parte, sembravano sempre più contenti di una sconfitta del Genoa piuttosto che di una vittoria della Sampdoria. In ogni caso, Sergio resta persona unica anche se dietro di lui ha saputo seminare bene perché crescono giovani che hanno già appreso parte del suo attaccamento verso l’Unione”.

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