Rischiamo un bilancio pesantissimo. L’avvertimento era giunto già alla fine di novembre scorso e sottoscritto dai vertici dell’Unione Provinciali Albergatori di Savona. Dopo i pesanti disagi procurati dalle criticità autostradali, tutt’ora in corso, il presidente Angelo Berlangieri era intervenuto per chiedere interventi e investimenti immediati fin dalla vigilia delle festività natalizie. “Quasi 57 milioni di euro a rischio se l’isolamento infrastrutturale del Savonese dovesse protrarsi compromettendo l’afflusso turistico nei mesi tra dicembre e marzo”.
Era stato questo il bilancio che l’Unione Albergatori aveva tracciato a inizio inverno ricalcando i dati dello
scorso anno: quasi un quinto del movimento annuo di visitatori, sul territorio provinciale, messo in serio pericolo. Un rischio concreto che le ripetute incertezze della Savona – Torino e il quadrimestre necessario per la ricostruzione, ora, fanno apparire come triste realtà più vicina. “Se le vie di comunicazione non saranno ripristinate adeguatamente per garantire l’afflusso di turisti dal nord Italia e dall’estero, per gli albergatori savonesi si aprirebbe un concreto baratro. E non solo per loro in quanto bar, ristoranti e negozi pagherebbero un prezzo altissimo. Non avevamo bisogno dell’ennesima prova che ci dimostrasse lo stato, al limite del collasso, della viabilità ligure e provinciale” ha aggiunto Carlo Scrivano, direttore dell’Unione Albergatori.
Da qui l’urgenza di azioni rapide e incisive per evitare che l’economia turistica finisca letteralmente in ginocchio. I dati sono allarmanti. A tracciare il perimetro dell’eventuale disastro, lo stesso presidente Angelo Berlangieri: “Basandoci sull’andamento turistico dello scorso anno, tra dicembre 2018 e marzo 2019, avevamo registrato, sulla provincia di Savona, 204 mila arrivi e 710 mila presenze, quindi pernottamenti. Nel dettaglio, per gli arrivi si tratta di 170.700 italiani e 33.700 stranieri. Per le presenze, 613 mila italiani e 97 mila stranieri. Parliamo di un quinto del movimento annuo turistico complessivo. Abbiamo anche calcolato che, in media, ogni presenza porta un valore aggiunto sugli 80 euro, per un totale di poco inferiore ai 57 milioni di euro complessivi. Una fetta d’economia che tocca non solo noi albergatori, ma l’intero sistema ricettivo”.
Nel frattempo, sono trascorse diverse settimane e gli operatori provano a fare i conti con quello che il disastro
infrastrutturale ha concesso per il Ponente in termini di presenze. “Ora, però, lanciamo un appello chiaro all’intera classe politica. Bene l’attività di intervento immediata, messa in atto dai Comuni e dalla Regione. Urge, ora, una task force unita, al di là delle diatribe politiche, in grado di fare pressing sul governo per agire con un piano forte sulla Liguria. Non meno importante, una rapida azione di marketing per rilanciare il territorio. I turisti, italiani e stranieri, devono sapere che il savonese è pronto a riceverli a pieno servizio in vista della primavera” prosegue Carlo Scrivano. La sintesi del direttore e presidente viaggia a una voce unica: “Non vogliamo parole, ma fatti. Potenziamento delle linee ferroviarie che collegano Savona con Torino, ma anche con Milano. Il raddoppio del tratto Finale – Andora deve essere una certezza. Basta con i ‘no’ su qualsiasi proposta. Chiediamo massima unità d’intenti per il bene del nostro territorio e dell’economia”.