Partiti i primi 30 mila chili di mirtilli piemontesi alla volta della Liguria. Sulla scia, infatti, dell’accordo di filiera, tra Coldiretti Piemonte e Noberasco, avviato nello scorso mese di maggio, questo è un secondo atto che dà continuità al progetto che si basa sui principi della qualità, dell’innovazione e della sana alimentazione. Quale frutto migliore, d’altronde, dei mirtilli che col caldo estivo sono ideali avendo elevate proprietà nutritive. Contengono 45 calorie ogni 100 grammi, sono ricchi di antiossidanti, aiutano la salute del fegato, sono dei toccasana per il cuore e rinforzano il sistema immunitario.
“Un ulteriore passo avanti per valorizzare la produzione frutticola piemontese che dimostra la volontà di continuare a lavorare in sinergia con l’azienda ligure che ha sposato, attraverso anche l’adesione a Filiera Italia, la filosofia della sana alimentazione, della trasparenza e della sostenibilità – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. Stiamo registrando, nella nostra regione, una crescente attenzione alla coltivazione dei mirtilli tanto che la superficie coltivata è in aumento arrivando a circa 600 ettari, condotti da più di mille aziende, per una produzione di oltre 10 mila quintali. Grazie a questo accordo, quindi, siamo in grado di offrire ai consumatori un prodotto di qualità, sano, genuino e di cui è possibile tracciare l’origine”.
E aggiunge Mattia Noberasco, ad Noberasco “Recenti ricerche evidenziano che in Nord America il mirtillo viene consumato quotidianamente da una trentina di anni mentre in Europa è entrato nelle abitudini alimentari solo negli ultimi dieci anni. Oggi anche grazie alla maggiore conoscenza delle proprietà salutistiche del frutto il consumo è cresciuto. Per questo siamo convinti che la sinergia con Coldiretti Piemonte sia positivo volano per incrementare questo trend e insieme a partner come loro e Filiera Italia è possibile soddisfare le aumentate richieste dei consumatori anche grazie all’innovazione varietale proprio come nel caso dei mirtilli piemontesi. E conclude con una nota di soddisfazione “grazie a questi accordi di filiera prosegue il nostro impegno di educare a stili alimentari salutari il consumatore – che sempre di più vuole essere ed è – parte integrante di scelte consapevoli che partono dalla terra fino ad arrivare alla spesa, quindi alla tavola”