L’industria savonese ha recuperato 3 mila posti di lavoro in un anno. L’Istat certifica il confronto occupazionale tra il 2017 e il 2018 nella provincia di Savona, confermando un dato consolidato: nello scorso anno il numero dei savonesi al lavoro era diminuito di mille unità, da 110 a 109 mila, mentre il distacco dal livello pre crisi del 2008 si è ampliato, superando i 4 mila posti.
I mille posti persi in un anno sono da attribuire al lavoro dipendente, mentre i lavoratori indipendenti (imprenditori e autonomi) sono rimasti stazionari a quota 38 mila. A perdere terreno sono stati alcuni settori rilevanti dei servizi: commercio, alloggio e ristorazione hanno lasciato sul terreno 3 mila posti di lavoro nel raffronto tra il 2017 e il 2018, (da 33 a 30 mila) mentre gli altri servizi – imprese agli immobiliari, trasporti, studi professionali, attività artistiche e sportive e servizi alla persona – sono rimasti stabili con 52 mila addetti.
Le attività industriali hanno recuperato terreno, limitando le perdite che hanno coinvolto anche l’agricoltura, scesa da 4 mila a 3 mila addetti. L’industria è infatti passata da 22 mila a 25 mila addetti. Questo incremento è stato registrato dall’industria in senso stretto, ovvero dalle attività manifatturiere, passate in un anno da 13 mila a 16 mila addetti.
I disoccupati sono passati da 8 a 9 mila, in seguito alle perdite di lavoro, facendo salire il tasso dei senza lavoro dal 6,7 al 7,8%. Le forze di lavoro, sia occupati, sia disoccupati, sono nel complesso rimaste ferme a quota 118 mila, mentre gli inattivi sono scesi da 53 mila a 52 mila. Sommati alle forze di lavoro, comprendono l’intera popolazione tra i 15 ed i 64 anni che, con 161 mila unità nel 2018, è in calo rispetto all’anno precedente, rispecchiando la diminuzione che è avvenuta tra la popolazione della provincia nel suo insieme, scesa da 279 mila a 277 mila unità.